Blantyre: Una settimana di formazione per gli attivisti e le attiviste del Malawi
Si e` svolto per una settimana, dal 24 al 28 luglio, a Blantyre, dopo la conclusione dell’VIII Corso di Formazione DREAM, il I Corso di Formazione degli attivisti del Malawi.
25 fra attivisti ed attiviste, provenienti tanto da Blantyre quanto da Lilongwe, dove lavorano nei locali centri DREAM, hanno seguito con attenzione le lezioni di educazione sanitaria, di educazione nutrizionale e di counselling coordinate da alcuni professori di Roma, nonché da Ana Maria e Cacilda, due attiviste fra le più esperte del Mozambico, arrivate appunto per guidare ed accompagnare la formazione delle loro “colleghe” malawiane.
La figura dell’attivista è sempre più centrale nel programma DREAM. Si tratta di uomini e di donne – sieropositivi e non – che si sono visti donare di nuovo la vita, i quali si impegnano nell’accogliere chi arriva per la prima volta ai centri, si incaricano dell’assistenza domiciliare nei quartieri delle città in cui siamo presenti, svolgono una vera e propria funzione di informazione e di sensibilizzazione nei villaggi circostanti, si mettono insomma al servizio di quel movimento di speranza e di rinascita che è DREAM.
Sono africani che parlano ad altri africani, malati che parlano ad altri malati, ed è questo uno dei segreti principali del successo e della diffusione di DREAM. Essendo poi per lo più donne, le attiviste si assumono un ruolo rivoluzionario, operando un riscatto di una figura tradizionalmente subordinata quale quella della donna africana.
Questo senso di una ritrovata dignità, per uomini e donne che erano stati segnati dalla debolezza e dall’esclusione, è molto forte nei nostri attivisti e si fa consapevolezza radicata e matura, desiderio di sapere e di capire.
E’ stata l’immagine di questo corso di Blantyre, della sete di formazione e di conoscenza che ha animato i volti di tutti, della concentrazione e della serietà con cui si e` seguito il corso, si sono poste le domande, si sono date le risposte.
Ma la dignità recuperata, la coscienza della propria personale resurrezione spiegano anche la gioia e la serenità che hanno caratterizzato il clima in cui si sono svolte le lezioni, in cui si e` lavorato. E’ la gioia di chi sa di essere libero – dalla paura, dal senso di una fine incombente, dallo stigma, da una vita che sembra non avere più valore – e di poter liberare tanti altri.