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il Rigiocattolo: la Comunità di Sant’Egidio a sostegno dei bambini malati di AIDS
12
Dic
2008
12 - Dic - 2008



 

da www.laperiferica.it

La comunità di Sant’Egidio con il “Movimento il Paese dell’Arcobaleno” (movimento di bambini e adolescenti della Comunità di Sant’Egidio) e con il Patrocinio del Comune di Catania ha organizzato per i giorni 13 e 14 Dicembre a Catania in Piazza Stesicoro , una manifestazione pubblica “Il Rigiocattolo” che si inserisce nell’ambito delle Manifestazioni della Comunità organizzate a sostegno della pace, del diritto alle cure, dei diritti dei bambini.

Il Rigiocattolo è un’iniziativa di vendita di giocattoli usati per sostenere il Programma di cura dell’Aids in Africa “DREAM”, in particolare la cura dei bambini malati di AIDS

“Il principio è semplice: non tutto ciò che non si usa più è da buttare, basta un semplice ritocco e un vecchio giocattolo può diventare un… rigiocattolo”

La Comunità di Sant’Egidio, con il patrocinio del Comune di Catania, organizzerà a Piazza Stesicoro il 13 dicembre alle ore 17.00 una conferenza stampa per presentare la Manifestazione il Rigiocattolo. Saranno presenti alla conferenza: On.le Raffaele Stancanelli Sindaco di Catania, Dott. Marco Belluardo Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Catania e la Dott.ssa Alessia Pesaresi Responsabile regionale della Comunità di Sant’Egidio.

Il Paese dell’Arcobaleno – Il Rigiocattolo
Il Movimento de “Il Paese dell’Arcobaleno” è nato nel 1998 dall’esperienza trentennale della Comunità di Sant’Egidio con i più giovani. Raccoglie bambini ed adolescenti delle città e dei paesi in cui la Comunità è presente con le sue attività e coinvolge più di 10.000 giovani di nazioni europee, africane, asiatiche e latino-americane.

E’ una proposta ed un programma educativo “trasversale” che si rivolge a tutti i minori, ma in particolare a quelli in situazioni di disagio sociale. E’ un movimento multietnico ed internazionale, di cui fanno parte minori di ogni estrazione sociale.

In quest’epoca “virtuale” in cui è forte la confusione tra realtà ed immaginazione ed è diffuso un senso di generalizzata impotenza, il movimento, educa i giovani ad un senso di responsabilità verso le ingiustizie che tanti loro coetanei sono costretti a subire nel mondo. Promuove, infatti, attività di solidarietà verso i paesi più poveri e di sensibilizzazione alla salvaguardia della natura di cui rende i bambini protagonisti.

Ogni anno il Movimento propone, nel mese di dicembre, un’iniziativa di vendita di giocattoli usati denominata Rigiocattolo.

Il principio è semplice: non tutto ciò che non si usa più è da buttare, basta un semplice ritocco e un vecchio giocattolo può diventare un… rigiocattolo.

Per questo, nel mese precedente vengono avviate le raccolte dei giocattoli usati nelle scuole e nei quartieri della città e si allestiscono dei laboratori (lavorazione del das, della cera, del sapone, pittura, etc.), per la realizzazione di oggetti vari, a cui partecipano adolescenti, studenti dei licei e dell’università.

Con il ricavato delle precedenti edizioni abbiamo contribuito alla costruzione di una scuola in Mozambico, alla ricostruzione di un ospedale in Guinea Bissau, alla campagna d’iscrizione anagrafica dei bambini africani. Quest’anno il movimento "Il paese dell’Arcobaleno" con il “Rigiocattolo” sostiene il programma “DREAM” di cura dell’Aids in Africa.

Il programma DREAM
Il programma DREAM è figlio di un sogno. Il sogno di un approccio diverso all’AIDS e all’intero universo sanitario africano, un sogno libero dalle catene dell’afropessimismo e di quel minimalismo che molto spesso si applica all’Africa. DREAM è infatti innanzitutto un atteggiamento differente di fronte all’Africa. E’ un’iniezione di fiducia e di speranza.

Fiducia e speranza che l’AIDS può essere combattuto, e proprio in Africa. Fiducia e speranza che milioni di bambini e di bambine – il futuro dell’Africa, ma anche del nostro pianeta – possano avere davanti a sé quella lunga vita cui noi vorremmo che ogni nostro figlio o figlia avesse diritto.

Per lunghi anni le agenzie internazionali, le ONG, etc., hanno tentato di applicare nell’Africa subsahariana modelli di intervento quasi esclusivamente preventivi. Ma la sola prevenzione non ha funzionato. Prevenire è importante, ma non è stato, e non può essere, sufficiente. Un’azione di prevenzione dell’infezione da HIV e una terapia dell’AIDS si rivelano oggi entrambe necessarie per contrastare la forza di progressione dell’epidemia in Africa (la terapia, peraltro, ha anche un effetto di prevenzione).

E’ a questa sfida che la Comunità di Sant’Egidio ha inteso rispondere elaborando e promuovendo il programma DREAM.

DREAM nasce con l’obiettivo di tornare a riunire prevenzione e terapia, nella convinzione che sia necessario salvare oltre che preservare, guadagnando per quante più persone possibile un nuovo tempo alla vita.

DREAM è concepito per l’eccellenza. Eccellenza delle cure e della diagnostica, dell’organizzazione e dell’informatizzazione. DREAM propone gli standard occidentali, utilizzando di routine la valutazione della carica virale, o introducendo la Highly Active Anti-Retroviral Therapy (HAART), l’attuale golden standard nel trattamento dell’infezione da HIV, per tutti i pazienti che ne hanno bisogno. La Comunità di Sant’Egidio si muove secondo quel semplice e antico detto che raccomanda di fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi stessi. E chi non vorrebbe per se stesso l’eccellenza?

DREAM è gratis. E’ importante che tutte le prestazioni sanitarie offerte, dalla diagnostica al supporto nutrizionale, dall’educazione sanitaria alla terapia convenzionale di infezioni opportunistiche, siano offerte in regime di totale gratuità. Non è possibile, infatti, chiedere di pagare le medicine a chi non ha neanche i soldi per comprare da mangiare per sé e per la propria famiglia. Non è possibile chiedere di pagare ai tanti bambini malati, per lo più già orfani. La gratuità delle cure si impone, e non solo per motivi di equità.

Il punto non è quello di allontanare i malati, bensì di attirarli. In Africa, il problema da superare è proprio quello dell’estrema difficoltà d’accesso delle popolazioni ai centri di salute. Ecco allora il terzo requisito irrinunciabile di DREAM, l’accessibilità. DREAM si adopera non solo per accogliere chi venga a chiedere cure, bensì pure per andare a cercare quei pazienti che si rivelino a rischio di dispersione.

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