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Mozambico: seminario, futuro senza Aids e’ possibile
10
Mar
2013
10 - Mar - 2013



(AGI) – Maputo, 11 mar. – "Mi ricordo che faceva caldo. Ho aspettato oltre venti minuti e quando mi hanno detto che mio figlio era sieronegativo sono scoppiata in lacrime. La prevenzione verticale aveva funzionato e mio figlio era sano!" Grande commozione per la testimonianza di Dulce Oferta, una delle donne sottoposte alla prevenzione verticale del programma DREAM della Comunita’ di Sant’Egidio, in Mozambico, che ha parlato stamane davanti a una platea di oltre cento partecipanti al Seminario Internazionale ‘Per una generazione libera dall’ HIV: il modello africano’.
Il seminario, organizzato con la collaborazione del Ministero della Sanita’ del Mozambico, dall’11 al 13 di marzo, vede riuniti a Maputo esponenti della comunita’ scientifica internazionale, operatori sanitari provenienti da vari paesi africani, europei e dagli Stati Uniti, per fare il punto della situazione sulla prevenzione della trasmissione dell’HIV da madre a figlio e scegliere il modello piu’ appropriato per il contesto africano. "Circa 23,4 milioni di persone sono infettate da HIV in Africa, di queste 1,8 milioni sono state infettate nel 2012. Lo scorso anno, 300.000 bambini sono nati infettati dall’HIV, in Africa", ha detto la vice ministra della sanita’, Nazira Abudla, "la strategia che si deve usare contro la trasmissione verticale dell’HIV e’ uno dei punti chiave per affrontare la pandemia, perche’ significa lottare per il futuro dei nostri paesi". "La terapia antiretrovirale a partire dal quarto mese di gestazione riduce a quasi zero la trasmissione del virus durante la gravidanza, al parto e l’allattamento", ha detto Paola Germano, direttrice esecutivo di DREAM, "questo ha permesso che 98% dei bambini nati da madri HIV positive nel programma DREAM arrivino al primo anno di vita senza virus.
Senza il trattamento, 40% di questi bambini sarebbero HIV positivi. E’ una differenza enorme per questo siamo orgogliosi che nei nostri centri DREAM in Africa siano nati fino ad oggi oltre 20.000 bimbi sani". In Mozambico, la tassa di prevalenza media negli adulti e’ di 11,5%. "La mortalita’ infantile si e’ ridotta, il numero delle persone in terapia antiretrovirale sono aumentate, da 15.900 nel 2003 a oltre 220.000 nel 2011", ha dichiarato la vice ministra, aggiungendo che "il programma di prevenzione verticale nazionale si sta espandendo, ma che molto ancora si deve fare. Non basta che tra il 2005 e il 2011 le donne HIV positive che sono state sottoposte alla prevenzione verticale sono passate da 8.200 a 70.000 perche’ tutte le donne hanno diritto di servizi di sanita’ adeguati e il nostro obiettivo e’ ridurre le infezioni pediatriche a meno del 5%". "Ho scoperto di essere portatrice di HIV nel 2006, a 23 anni. Dimagrivo a vista d’occhio. Non volevo piu’ mangiare.
Ero sconvolta perche’ dicevano che chi aveva l’ AIDS doveva solo aspettare la morte, non c’era niente da fare. Ho cominciato il trattamento, mio figlio e’ sano e io ho deciso di votare la mia vita ad aiutare gli altri con la mia testimonianza", ha detto Dulce Oferta. Oggi, lei lavora come attivista del programma DREAM a Maputo. (AGI) .

da: http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201303111322-eco-rt10165-mozambico_seminario_futuro_senza_aids_e_possibile

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