HomeDREAMEccellenza nella diagnostica. Il ruolo del laboratorio in DREAM 2.0
29
Nov
2016
29 - Nov - 2016



dream-resistance-m2La scorsa settimana in Malawi, presso il centro DREAM Elard Alumando di Blantyre, si è tenuto un workshop dal titolo “Assicurare l’eccellenza nella diagnostica e nella gestione di laboratorio. Il ruolo del laboratorio in DREAM 2.0”. Il corso, sponsorizzato dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e da Abbott Diagnostics, ha visto coinvolti i responsabili dei maggiori laboratori realizzati dal Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio in Africa, provenienti da Mozambico, Kenya, Tanzania, RDC e dallo stesso Malawi.

Partendo dalla constatazione di come DREAM in questi ultimi anni sia stato capace di rispondere alle nuove sfide poste dalla domanda di Salute Globale in molti paesi africani, grazie al modello di cura inclusivo e attento ai bisogni del paziente come persona, coniugato all’eccellenza dei servizi offerti (e i laboratori di biologia molecolare ne sono un esempio), i partecipanti si sono interrogati su come i laboratori da loro diretti possano essere sempre meglio al servizio del programma DREAM.

Per questo, ci si è confrontati su come implementare nuovi test analitici, su come garantire lo sviluppo del sistema qualità, in accordo con le normative internazionali, gli orientamenti del WHO e i programmi specifici di ogni Paese. Ma anche come lavorare in coordinamento con altre Istituzioni, Pubbliche e Private, nazionali e internazionali, al fine di rendere sostenibili e sempre più accessibili nei vari Paesi i servizi di diagnostica, soprattutto per il settore molecolare.

Il lavoro in team, il confronto sugli argomenti specifici, e la condivisione di problemi e soluzioni ha arricchito moltissimo tutti i partecipanti, che hanno espresso un profondo e corale ringraziamento per l’occasione, impegnandosi a mantenere più stretti contatti nel corso dell’anno, per rafforzare ancora di più la rete africana realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio con DREAM, lavorando insieme al mantenimento di un “approccio umanistico” alla qualità scientifica richiesta dalla professione, per non dimenticare che, dietro ogni campione da sottoporre ad analisi, si nascondono i volti, spesso familiari e amichevoli, di tanti uomini, donne e bambini.

Un particolare apprezzamento è stato espresso ai colleghi del programma DREAM in Malawi per l’eccellente lavoro svolto nell’implementazione di nuovi servizi come il monitoraggio dell’ipertensione, o lo screening del tumore al seno e del collo dell’utero. In ultimo, grande soddisfazione ha suscitato la presentazione da parte di Richard Luhanga, direttore del laboratorio di Blantyre, del metodo in house per il monitoraggio della farmacoresistenza di HIV. Questo metodo di laboratorio, che era appena stato presentato in una open lecture a Lilongwe alla presenza dei responsabili del Ministero della salute, dei CDC e di vari partners internazionali attivi nel settore dell’HIV, è molto interessante in quanto potrebbe, a regime, ridurre a un quarto i costi del test, e poter essere implementato nel Paese senza dover continuare a spedire all’estero i campioni da sottoporre ad indagine.

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