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30
Ott
2004
30 - Ott - 2004



 

Maputo 31 ottobre

ASSEMBLEA DEGLI ATTIVISTI
DEL PROGRAMMA DREAM

PER LA LOTTA ALL’AIDS IN AFRICA

 

Era iniziata come un’iniziativa femminile. Infatti, "Mulheres para o DREAM", ovvero Donne per un Sogno (che è il nome del programma di lotta all’AIDS in Africa della Comunità di Sant’Egidio) è un’associazione nata dalle prime donne affette da AIDS che, ritrovate le forze per vivere e sperare, grazie alla terapia antiretrovirale fornita gratuitamente nei centri della Comunità di Sant’Egidio, hanno deciso di utilizzarle per aiutare altri a sperare, cioè a rivolgersi anch’essi, con fiducia, alla terapia.  

Gli attivisti del programma DREAM per la lotta all'AIDS in AfricaMa quasi subito anche alcuni uomini si sono uniti a queste donne coraggiose,  tanto che, nel corso dell”assemblea che si è tenuta alla fine di ottobre a Maputo, c’è anche chi propone di cambiare il nome dell’associazione in "Humanidade para o DREAM".

Il loro scopo è quello di diffondere un messaggio semplice, ma decisivo. "L’AIDS si può curare".

Come fa R., che ha contratto al malattia in prigionia: "Ho cominciato a parlare a molti e ho percorso anche molti Km a piedi, per raggiungere i distretti piú lontani, per trasmettere che l’AIDS è trattabile. Nelle varie scuole e centri di salute in cui ho parlato ho incontrato piú di 15.000 persone, negli ultimi due mesi, e durante questo viaggio ho partecipato anche a molti funerali. Il mio obiettivo è educare, cambiare la mentalità di questo paese. Io non sono solo un attivista, ma un paziente modello, e sono un esempio per tanti".

C’è chi, parlando, si commuove, ricordando una storia di sofferenze e di abbandono, che ha trovato improvvisamente una svolta positiva quando è avvenuto l’incontro con il programma di Sant’Egidio.

Rappresentano un elemento importante di DREAM, gli attivisti, con la loro tenacia. Portano sul corpo i segni dell’efficacia della terapia : "Pesavo 26 kg, ora ne peso 58", dice G. con un sorriso. E tale è il suo cambiamento, che qualcuno, in famiglia, non vuole più credere che sia veramente malata di AIDS.

E’ un’ulteriore vittoria di DREAM sull’AIDS, da non sottovalutare: il superamento del timore dello stigma sociale. Gli attivisti hanno ritrovato, con la salute fisica, dignità e ruolo sociale. Non negano più di avere una malattia che prima della terapia significava la condanna ad una doppia morte, sia sociale che fisica. Ma diventano i più tenaci e convincenti alleati del programma di lotta all’AIDS della Comunit&agr

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