HomeDREAMMalawi: Una giornata a Mpote (Lilongwe)
07
Apr
2006
07 - Apr - 2006



Il centro DREAM di Mthengo wa Ntenga, una piccola cittadina nei pressi di Lilongwe, la capitale del Malawi, ha iniziato la propria attività qualche mese fa.
All’inizio le persone che si affacciavano al cancello d’ingresso del centro per fare il test dell’HIV ed eventualmente iniziare la terapia antiretrovirale venivano tutte da Mthengo wa Ntenga. Ben presto, però, la notizia dell’esistenza di DREAM, ovvero di un centro di salute dove si accoglieva tutti cordialmente e dove era possibile essere curati per l’AIDS in maniera totalmente gratuita, ha iniziato a spargersi nei dintorni e ad attirare sempre più uomini e donne dai distretti che circondano Lilongwe, in particolare dai villaggi di Lumbasi e Mponela.
Il Malawi, del resto, è un paese prevalentemente rurale. Se si eccettuano gli abitanti delle tre principali città del paese, Blantyre, Lilongwe, Zomba, la popolazione malawiana è una popolazione che vive soprattutto nei villaggi, l’80% circa. Sono villaggi sparsi uniformemente su tutto il territorio, ma molto isolati, lontani dalle vie di comunicazione, tagliati fuori da un frequente legame con le città a causa dell’esorbitante costo (per il reddito medio malawiano) dei trasporti: si può dire che la caratteristica principale dei villaggi malawiani è il loro assoluto isolamento. Villaggi isolati, dunque, villaggi poveri, di capanne e di case di fango, villaggi circondati da piccoli appezzamenti di terra nei quali si coltiva principalmente mais e tabacco (colture messe recentemente in crisi dalla lunga siccità che ha colpito buona parte dell’Africa australe). In questi villaggi vive gente molto più povera di quella che abita nella capitale, malnutrita, spesso malata (di malaria, di altre febbri, delle tante malattie della povertà), che non ha potuto studiare e che magari parla solo chichewa.

DREAM in Malawi ha capito di dover partire proprio dai villaggi, di dover cercare di raggiungere e curare uomini e donne doppiamente esclusi dalla speranza e dalla possibilità di ricominciare a vivere, perché poveri e perché isolati. Il lavoro degli operatori del centro DREAM in questi mesi è stato proprio quello di andare a trovare coloro che nessuno andava a trovare, di rendere accessibile una cura che era stata nei fatti inaccessibile.
Qualche giorno fa i nostri amici africani ed europei che sono attualmente a Mthengo wa Ntenga si sono recati al villaggio di Mpote, ad una trentina di km di distanza. E’ un villaggio molto lontano dalla strada principale, che si può raggiungere solo percorrendo una lunga striscia di terra battuta, pressocché impraticabile durante la stagione delle piogge. La strada di terra battuta termina in uno spiazzo: è Mpote, circa trecento persone che vivono davvero molto miseramente.

Avevamo saputo dell’esistenza del villaggio perché una nostra paziente, Enita (si veda la storia pubblicata sempre in questo sito), veniva da lì. Aveva saltato un appuntamento ed eravamo andati a cercarla. Putroppo, però, Enita era morta improvvisamente, come capita a tanti in Malawi. Avevamo conosciuto i suoi genitori, suo marito, avevamo rivisto il bambino piccolissimo che aveva lasciato e che continuiamo a seguire.
In quell’occasione avevamo anche conosciuto il capovillaggio. Era rimasto molto sorpreso – e così pure tutto il villaggio – che noi fossimo andati a cercare una persona che avevamo in cura. Nessuno va mai a cercare qualcuno, al villaggio, e tanto meno per motivi di salute. Nessuno si ricorda d…

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