HomeDREAML’Avvenire (Italia) – «Dream», il sogno (concreto) di sconfiggere l’Aids
19
Mag
2006
19 - Mag - 2006




Due milioni di bimbi infetti in Africa. La sfida della comunità di Sant’Egidio, che li cerca e li cura gratuitamente

ROMA. La battaglia contro I’Aids può essere vinta. E questo il messaggio che la Comunità di Sant’Egidio ha voluto lanciare ieri con la quarta conferenza internazionale "Dream" (Drug resource enhancement against Aids and malnutrition), a Roma, in Campidoglio, chiamata «Anche noi vogliamo vivere. La cura dei bambini Hiv in Africa» (cui hanno preso parte numerosi ministri della Sanità dell’Africa sub-sahariana). Sono infatti 13 milioni gli orfani di Aids e quasi 30 milioni gli adulti infetti da Hiv/Aids. Mentre «sono ben 2,3 milioni i bambini costretti a convivere con questa malattia — ha spiegato Maria Cristina Marazzi, della Comunità di Sant’Egidio — la maggior parte dei quali, due milioni, in Africa. L’Aids è da circa vent’anni un motivo di preoccupazione internazionale», sebbene «fino al settembre 2003 quasi il 40% dei Paesi con un’epidemia generalizzata da hiv non aveva una politica nazionale per loro. Eppure ogni minuto un bambino viene contagiato dal
virus, uno muore per malattie correlate all’Aids e quattro ragazzi sotto i 15 anni diventano sieropositivi». "Dream" è un programma globale per curare l’Aids in Africa, avviato nel gennaio 2002 dalla Comunità di Sant’Egidio in Mozambico. Ed oggi presente in Malawi,Tanzania, Kenya, Guinea Conakry, Guinea Bissau, Repubblica Democratica del Congo e Nigeria. Per lunghi anni le agenzie internazionali e le ong hanno tentato di applicare nell’Africa sub-sahariana modelli di intervento quasi esclusivamente preventivi. Ma un’azione di prevenzione dell’infezione da Hiv e una terapia dell’Aids si rivelano entrambe necessarie per contrastare la forza di progressione dell’epidemia in Africa. Cioè la sfida a cui vuol rispondere il programma "Dream" di Sant’Egidio. Dream — concepito per l’eccellenza delle cure e della diagnostica, dell’organizzazione e dell’informatizzazione — naturalmente è gratis per tutte le prestazioni sanitarie offerte. E mira non solo ad accogliere quanti chiedono la cura, ma ad andare a cercare quei pazienti che si rivelano a rischio di dispersione. «Credo sia molto significativo — ha detto il ministro della Salute, Livia Turco — che l’Italia aiuti progetti come quello della Comunita di Sant’Egidio, che abbia stanziato risorse per la lotta all’Aids, soprattutto in Africa». E secondo il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, «non c’è ostacolo peggiore di quello che impedisce accesso alle cure. Non c’è barriera più insopportabile delle disuguaglianze: quella che determina chi può accedere alle cure e chi no. Ci sono limiti imposti dalla ferocia di una politica, inaccettabile, esclusivamente per ragioni economiche. Per questo trovo meritorio il lavoro e l’impegno di "Dream"», ha detto ricevendo a Montecitorio i ministri della Sanità dei Paesi africani riuniti a Roma per il progetto della Comunità di Sant’Egidio.

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