Malawi: inaugurati i centri DREAM di Lilongwe e Blantyre
La globalizzazione della nostra epoca spesso sembra condannare paesi e terre ad una condizione di marginalità. Attorno ai grandi centri del potere economico e politico cresce l’irrilevanza apparente di interi continenti, in primis quello africano.
Non fa eccezione il Malawi, piccolo povero paese colpito con particolare durezza dall’AIDS, che si presenta come irrilevante e trascurabile periferia del grande mondo. Il Malawi, fatto di una miriade di piccoli villaggi che raccolgono oltre l’80% della sua popolazione, nascosti nell’erba alta e invisibili dalle poche strade asfaltate, sembra irrilevante, così come inapparente risulta agli occhi degli occidentali la sua silenziosa tragedia di fame, povertà e malattia.
Non è detto però che questo stato di cose non possa cambiare, anzi. Da periferia a centro, ecco il percorso esemplare, la sfida che abbiamo raccolto per questo paese, ponendolo come oggetto di una grande iniziativa di lotta all’AIDS e di sviluppo.
La delegazione che lo ha visitato questi giorni, composta anche dai donatori che hanno consentito l’iniziativa (presente il CEO di Banca Intesa, dott. Corrado Passera ed il segretario generale della Fondazione CARIPLO, dott. Mario Vesso) ha potuto inaugurare i laboratori di biologia molecolare ed i centri DREAM di Lilongwe e Blantyre, tutti ormai funzionanti e destinati ad ospitare nei prossimi mesi migliaia di pazienti sieropositivi. Dopo appena un anno dalla posa della prima pietra i modernissimi laboratori sono entrati in funzione ed il numeroso personale addestrato ha cominciato ad erogare trattamenti e cure a circa 1000 malawiani.
Altri otto centri completeranno la copertura nazionale nel giro di due anni e si spera, nell’arco di dieci, di giungere a coprire tutta la popolazione materna del paese. Il programma si propone infatti l’ambizioso obiettivo di curare le circa 80.000 donne gravide per anno, in modo da far nascere e crescere una popolazione infantile libera dall’AIDS e di garantire la sopravvivenza delle madri e dei loro partner.
Al taglio del nastro il Ministro della Salute, dott. Ntaba, ha pronunciato un significativo discorso, di cui si vogliono riportare qui alcuni passi: “Quando ci siamo incontrati la prima volta un anno fa mi sono sentito proporre un sogno e ho pensato: ancora un sogno! Saranno anche loro i soliti donatori mordi e fuggi? Di quelli che arrivano vendendo illusioni e comprandosi qualche notorietà? Oggi vedo che davvero un sogno si realizza! Anzi stiamo attenti a non far troppo visitare il centro di Blantyre ai nostri medici e tecnici, altrimenti vorranno tutti venire a lavorare qui, in questi locali condizionati, in mezzo a queste sofisticate attrezzature…. E pensare che tutto sarà gratis per i pazienti! Gratis le cure, gratis le analisi, persino la determinazione della carica virale! Sapete amici, oggi capisco meglio che il vero sogno non sono solo questi locali. Mi viene invece da pensare al sogno nei termini in cui ne parlava Martin Luther King. Oggi comprendo che il sogno che si realizza è quello di essere fratelli e sorelle con queste persone di Sant’Egidio venute da migliaia di chilometri, uscite dai loro paesi