HomeDREAMItalia – Tre finaliste al premio “Donna dell’anno” che si assegna il 1 dicembre
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2006
29 - Nov - 2006



Sono la mozambicana Noorjehan Abdul Magid, l’argentina Natty Petrosino e la russa Lina Zinov’Evna Saltykova

La Giuria del Premio Internazionale "La donna dell’anno", presieduta dal Presidente del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta, Ego Perron, e dalla Principessa Maria Gabriella di Savoia, ha scelto le tre candidate finaliste, selezionandole fra oltre venti candidature giunte dalle varie associazioni nazionali e internazionali.

Le finaliste, tra le quali – il 1 dicembre – sarà nominata la vincitrice che riceverà un premio di 20.000 euro, sono la russa Lina Zinov’Evna Saltykova, la mozambicana Noorjehan Abdul Magid e l’argentina Natty Petrosino.
Nella serata finale sarà assegnato anche il Premio Soroptimist Club Valle d’Aosta, che andrà a una delle altre proposte di candidatura.

"La riunione ha permesso di visionare tutte le candidature proposte – spiega il Presidente del Consiglio Perron – che si sono confermate di grande impatto sociale e civile. Ancora una volta ci siamo trovati di fronte a delle donne di tutti i continenti che hanno speso la loro vita per aiutare gli altri, per dare una speranza a chi soffre."

Noorjehan Abdul Magid è nata nel 1971 a Maputo, Mozambico. Nel 1998 si laurea in medicina e dal 2001 è direttore clinico dell’ospedale centrale di Maputo. Nel 2002 aderisce al programma Dream della Comunità di Sant’Egidio che introduce la terapia antiretrovirale dell’Aids in Africa. Attualmente è la dottoressa con il più alto numero di malati in cura e con la più grande esperienza nella cura dell’Aids. Ha contribuito alla nascita di un servizio di assistenza domiciliare sia sociale che sanitaria dei malati che non riescono a raggiungere l’ospedale. Gestisce all’interno del reparto maternità un centro per la prevenzione della trasmissione del virus da madre in figlio. Il suo è l’impegno di una donna musulmana che aiuta il rinascere del Mozambico, rendendola una figura di riferimento per tutta l’Africa.

Natty Petrosino, 67 anni, è nata a Baiha Bianca nella provincia di Buenos Aires. Nella prima parte della sua vita fa la fotomodella ma a 30 anni si ammala di tumore al cervello. Da allora incomincia a cercare nelle strade della sua città bambini, invalidi, anziani e vagabondi. Per sette anni si prende cura di loro nella sua casa e successivamente costruisce un asilo chiamato " Hogar Peregrino San Francesco de Asis". Negli anni ’80, durante la crisi, cucina giornalmente 7000 pasti. Dal 1988 lascia l’asilo nella mani delle suore per potersi dedicare completamente ai popoli indios in via di estinzione quali i Maouches, i Huarpes e i Wichis.

Lina Zinov’evna Saltykova è nata in Unione Sovietica nel 1941. Già da bambina ha dovuto superare momenti terribili per la sua condizione di ebrea, per molti anni ha lavorato in diversi istituti scientifici di ricerca e nel 1989 è diventata cristiana. Nello stesso anno incontra Padre Aleksandr Men che la porta nella clinica pediatrica russa RDKB in cui inizia a prestare la sua opera con un piccolo gruppo di volontari. Successivamente il gruppo diventa una organizzazione no profit che prende il nome di "Fondo pubblico regionale di beneficenza per l’aiuto ai bambini gravemente malati e indigenti". Tale attività sostiene specifici progetti di ricerca scientifica e prevede la fornitura di medicinali per i bambini più poveri. Dall’Italia è sostenuta dall’Associazione Aiutateci a Salvare i Bambini.

La cerimonia di consegna dei premi si

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