HomeDREAMAGI (Italia): AIDS – PAM, terapie efficaci solo se abbinate a dieta equilibrata
28
Nov
2007
28 - Nov - 2007



(AGI) – Roma, 28 nov. – Due miliardi di persone soffrono una fame che gli esperti definiscono "invisibile", vale a dire caratterizzata dalla mancanza di micronutrienti -vitamine e minerali- che abbassa le difese immunitarie dell’organismo e, nei malati di Aids, rende meno efficaci le terapie antiretrovirali. Per questo la relazione tra fame, salute e Hiv "non puo’ piu’ essere sottovalutata" e deve essere "sempre tenuta presente" negli interventi contro l’Aids. Ad affermarlo e’ l’ultimo rapporto del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam), dal titolo "Fame e salute", presentato a Roma con i risultati del progetto ‘Dream’ sul Mozambico della Comunita’ di Sant’Egidio, in cui il Pam e la Ong sono intervenuti in partnership. Il rapporto, frutto del lavoro di accademici di diverse universita’ in tutto il mondo (tra cui la Sapienza di Roma), si avvale anche di testimonianze e dati raccolti sul territorio.
Il 90 per cento degli affamati nel mondo, si legge nel rapporto, soffre di fame cronica e il numero e’ in crescita di 11.000 unita’ al giorno come, nei Paesi piu’ poveri dell’Africa sub-sahariana, "cresce il numero di malati di Aids", ha osservato Elizabeth Mataka, inviato speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la lotta contro l’Aids in Africa. Cosi’, se e’ vero che nei Paesi in via di sviluppo 143 milioni di bambini con meno di 5 di eta’ sono sottopeso, "studi recenti hanno dimostrato che in Africa, sono proprio loro i piu’ a rischio contagio", ha spiegato Motaka. "I malati di Aids", ha raccontato il funzionario Onu, che ha lavorato sul campo per oltre 15 anni, "parlano del cibo come del loro bisogno piu’ grande e importante, e spesso rifiutano di sottoporsi alle terapie perche’ temono di non trovare cibo a sufficienza per colmare l’aumento di appetito causato dai farmaci". Per questo, ha sottolineato la Mataka, "il primo Obiettivo del Millennio, che punta a dimezzare il numero di affamati entro il 2020, va assolutamente raggiunto". Se non si sradica la fame dal mondo, ha avvertito, "il problema dell’Aids sara’ sempre piu’ grande di noi". Come ogni medicina, ha continuato l’esperta, "anche gli antiretrovirali sono molto piu’ efficaci se le persone ricevono un’adeguata nutrizione ed e’ da irresponsabili ignorare quest’aspetto".
Il rapporto del Pam affronta le molteplici relazioni esistenti tra fame e cattive condizioni di salute, in particolare rispetto al contagio di Aids, malaria e tubercolosi. "Il 57 per cento delle morti per malaria e’ attribuibile alla sottonutrizione", ha spiegato Deborah Hines, curatrice del Rapporto, "e gli studi dimostrano come i malati di Hiv abbiano specifici bisogni nutrizionali". Il rischio, ha avvertito il vicedirettore esecutivo del Pam, John Powell, "e’ che i benefici delle cure mediche siano attenuati o addirittura annullati perche’ i malati sono malnutriti e non possono metabolizzarle".
L’intervento integrato di Pam e Comunita’ di Sant’Egidio in Mozambico, portato come ‘caso esemplare’, dimostra il contrario e ha il suo punto di forza nella somministrazione di integratori alimentari ‘ad hoc’ per la cura di Aids, tubercolosi e malaria. "Sostenere l’accesso a cibi nutrienti per ampliare gli effetti dei farmaci antiretrovirali", ha spiegato Leonardo Palombi, direttore scientifico del programma Dream, "e’ stata la mossa vincente in uno dei Paesi piu’ poveri al mondo". Oggi, dopo cinque anni, ha continuato, "Dream assiste 43.000 sieropositivi, di cui 8.500 hanno meno di 15 anni, ma i suoi benefici hanno raggiunto almeno 500.000 persone, attraverso le campagne di educazione sanitaria, la distribuzione di filtri per l’acqua e zanzariere, il sostegno nutrizionale". (AGI)

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