Kapire, Malawi – Il Movimento I DREAM avvicina e mette al centro le periferie del paese
A Kapire, distretto di Mangochi, nel centro del Malawi, DREAM ha da qualche tempo iniziato la sua attività per la prevenzione ed il trattamento dell’AIDS.
Sono oggi in cura presso il centro più di 100 persone, ed il numero è destinato a crescere man mano che la notizia della possibilità di una cura efficace e gratuita si diffonde nel circondario.
Qui a Kapire, il 15 luglio scorso, all’incirca 80 persone hanno dato vita al locale Movimento I Dream.
In molti hanno come al solito dovuto percorrere parecchi km a piedi per arrivare all’appuntamento. A Kapire, infatti, in questo villaggio situato lungo una strada isolata e poco frequentata, non arrivano i minibus, ci si deve accontentare dei piedi o – i più fortunati – delle biciclette.
Ma una parte di questo piccolo mondo povero ed isolato – davvero figura di un Malawi prevalentemente rurale e periferico – non vuole proprio rassegnarsi a tale marginalità, vuole assolutamente accorciare la propria distanza da tutto e da tutti, vuole far pienamente parte di qualcosa di più largo, di un orizzonte più vasto.
L’appello a far parte del Movimento I DREAM ha riscosso perciò un grande successo a Kapire.
Le donne, Lidya, Rachel, Mchitsanzo e le altre, attiviste di DREAM, hanno organizzato il pranzo, hanno messo i soldi in comune ed hanno cucinato per tutti nsima (il piatto nazionale malawiano, una sorta di polenta di farina di mais) e pesce. Ma ognuno ha fatto quel che era nelle proprie possibilità per preparare quello che si preannunciava come un evento bello, di unità e di speranza.
E l’attesa non è andata delusa. Canti e balli hanno aperto la manifestazione, in un clima festoso che ha sin dall’inizio coinvolto tutti.
I partecipanti erano tutti molto diversi tra loro. La presenza maschile era discreta, ma le donne rappresentavano la maggioranza. E poi si andava dai pochi anni di alcuni bambini agli 86 di un uomo anziano, ma ancora in salute, in prima fila. Una donna si è dichiarata “anziana”, ma non sapeva dire la sua età: “Dopo i 40 ho smesso di contarli, ora non lo so più”. A 40 anni in Malawi si è già vecchi, ed ogni anno che si aggiunge è poco meno di un miracolo.
In molti hanno espresso il loro interesse per il Movimento e per la Comunità di Sant’Egidio.
Rachel, ad esempio, ha detto che mai avrebbe potuto pensare che l’amore vissuto nella Comunità di Sant’Egidio, in Italia, potesse essere effuso così lontano, fino a raggiungere Kapire, un luogo che per il mondo ricco non conta nulla. Lei è una delle attiviste che ha visto da vicino la realtà romana, avendo partecipato al I incontro Panafricano del Movimento Io Dream. Rachel riconosce con gratitudine la maternità per la propria vita di chi ha desiderato e realizzato DREAM, ha sottolineato come tutto nasca dall’amore evangelico che si nutre della preghiera comune e personale, ha voluto dire che quello che ha ricevuto è un amore concreto, che ridà energie, parole, futuro agli abitanti del Malawi.
Ma anche un’altra donna si è rifatta alle parole di Rachel e ha detto: “Oggi possiamo pensare al futuro, vogliamo farlo insieme a DREAM ed alla Comunità di Sant’Egidio. Per DREAM il nostro futuro è importante”.
Sì, ciò che si prepara per la vita di ogni uomo e di ogni donna è sempre molto importante, europeo o africano che sia, viva egli o ella nella grande città europea o americana o asiatica che è nel cuore della vita del nostro mondo globalizzato o nella periferia infinita di un mondo africano in cui tutto si spegne quando tramonta il sole e dove non passa quasi mai nessuno. A Kapire questo si capisce davvero. A Kapire, per una volta, si comprende bene che il mondo è uno e che il futuro deve essere di tutti.
L’incontro di Kapire termina con la lettura ad alta voce del Manifesto del Movimento I DREAM.
Mentre i colori del tramonto rendono il paesaggio colorato di rosso, tutti, lentamente, si incamminano verso le proprie case, con qualcosa in più, con la gioia grande di essere curati ed amati, con un nuovo futuro davanti.