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Bloccato il contagio da Aids. La svolta
13
Mag
2011
13 - Mag - 2011



da: http://affaritaliani.libero.it/sociale/fermato_contagio_aids130511.html

Potrebbe essere un’importante svolta nella lotta all’Aids. Uno studio condotto dalla University of North Carolina, negli Stati Uniti, ha scoperto che iniziare subito la terapia antiretrovirale sui malati inibisce la loro capacità di trasmettere il virus per via sessuale. In pratica, restano malati ma non sono piu’ contagiosi. Lo studio, chiamato HPTN 052, e’ stato ideato per valutare se i farmaci antiretrovirali sono in grado di prevenire la trasmissione sessuale dell’infezione da HIV tra coppie in cui uno dei partner e’ infetto dal virus e l’altro non lo e’. I risultati sono i primi nel loro genere: guidati da Myron S.Cohen, direttore dell’Istituto per la Salute Globale e le malattie infettive della North Carolina, i ricercatori hanno scoperto che trattare gli individui affetti da HIV con terapia antiretrovirale (ART), quando il loro sistema immunitario e’ ancora relativamente sano, porta ad una riduzione del 96 per cento della trasmissione dell’HIV ai loro partner.

 

Lo studio ha coinvolto 1.763 coppie (il 97% delle quali eterosessuali) suddividendole in due gruppi: nel primo il partner sieropositivo ha iniziato la terapia antiretrovirale immediatamente dopo l’arruolamento, nel secondo solo tardi, quando aveva gia’ l’Aids conclamata. Nel corso dello studio, 28 persone sono state infettate dal partner: di queste, solo una apparteneva al primo gruppo, quello che aveva usufruito di terapie immediate. Lo studio, iniziato nell’aprile 2005, avrebbe dovuto concludersi nel 2015, ma visti i risultati eclatanti e’ stato deciso di divulgarlo gia’ oggi, sebbene i soggetti coinvolti verranno comunque monitorati almeno per un altro anno.

 

ACCESSO UNIVERSALE AL TRATTAMENTO: IL PASSO DECISIVO PER SCONFIGGERE L’AIDS – Circa 150 mila persone assistite di cui 25 mila minori di 15 anni, 65 mila pazienti in terapia antiretrovirale di cui 6 mila bambini, altri 14 mila bambini nati sani grazie al programma di prevenzione. Sono alcuni numeri del programma "Dream", creato dalla Comunita’ di Sant’Egidio per combattere l’Aids nell’Africa sub-sahariana. I dati sono stati presentati nella VII Conferenza internazionale sull’accesso universale al trattamento contro l’Aids, che si e’ svolta all’Istituto San Gallicano di Roma: presenti tra gli altri il presidente della Cei Angelo Bagnasco, il ministro della Sanita’ Ferruccio Fazio, la first lady del Mozambico Maria da Luz Guebuza, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, il presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo.

Il progetto Dream, mirato a combinare la terapia antiretrovirale con il trattamento della malnutrizione, dal 2002 ha portato aiuto a un milione di persone in 10 paesi dell’Africa, dove sono attivi 33 centri. "In posti dove solo il 37% degli idonei al trattamento vi ha accesso – ha sottolineato Fazio – e dove c’e’ un’inadeguatezza delle risorse economiche, umane e strutturali del sistema sanitario, il programma Dream ha il merito di portare non solo scatole di terapie ma un miglioramento della qualita’ dell’assistenza sanitaria". Nel corso degli anni sono stati infatti aperti 20 laboratori di biologia molecolare e avviati 18 corsi di formazione che hanno preparato 4 mila professionisti africani. "L’accesso universale alle terapie – ha affermato Alemanno – e’ un passaggio decisivo, secondo un criterio di giustizia e umanita’: tutti devono avere i mezzi per poter far fronte alla malattia". Il presidente Zingaretti ha infine evidenziato che "il progetto Dream veicola un bellissimo messaggio: la globalizzazione non deve solo trasmettere valori negativi, come l’odio e le guerre, ma puo’ anche fondarsi sui valori positivi dell’aiutare gli altri e del non voler lasciare solo nessuno".

 

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