Agenzia SIR
AIDS: SANTEGIDIO-DREAM, DAL 2002 1 MILIONE E 300 MILA PERSONE ASSISTITE IN AFRICA
150 mila persone assistite, di cui 25 mila minori di 15 anni, 65 mila in terapia antiretrovirale di cui 6 mila bambini, 14 mila nati sani dal programma di prevenzione verticale, 1.300 le gravidanze attualmente seguite, 1 milione le persone che in questi anni hanno usufruito dei programmi di educazione sanitaria, sostegno nutrizionale, prevenzione sul luogo di lavoro: sono questi i numeri di Dream (Drug Resource Enhancement against Aids and malnutrition), il programma ad approccio globale per curare e contrastare in modo nuovo e più efficace l’Aids in Africa avviato nel febbraio 2002 dalla Comunità di sant’Egidio. Dream oggi è presente in Mozambico, in Malawi, in Tanzania, in Kenya, nella Repubblica di Guinea, nella Guinea Bissau, in Nigeria, in Angola, nella Repubblica Democratica del Congo, in Camerun.
I numeri, ripresi dal report di maggio 2011, sono stati presentati oggi a Roma nel corso della VII Conferenza internazionale su “Accesso universale al trattamento: il passo decisivo per vincere l’Aids”. Dal suo inizio ad oggi il programma Dream ha avuto una crescita costante: 1.300.000 visite mediche, 276 mila cariche virali effettuate nei 33 centri attivi, 20 laboratori, dove lavorano 4 mila professionisti africani formati attraverso 18 corsi di formazione panafricani. 600 euro è il costo annuale a paziente (terapie, analisi, assistenza domiciliare, sostegno nutrizionale e visite mediche), e 500 euro il costo per far nascere sano un bambino da madre sieropositiva. “Sono numeri che fanno luce su una realtà che sta diventando un modello a cui molti guardano con interesse – affermano da Dream – se guardiamo dentro ognuna di queste visite ci accorgiamo di un lavoro puntuale, di un attenzione che ogni paziente riceve. Numeri significativi, eloquenti di un lavoro capillare in crescita esponenziale. Non dobbiamo dimenticare i 14.000 bambini nati sani da madre Hiv positiva che rappresentano una nuova generazione che testimonia una rinascita possibile per il continente africano”.