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AIDS – Il progetto Dream cura 25mila bimbi
14
Mag
2011
14 - Mag - 2011



Circa 150mila persone assistite di cui 25 mila minori di 15 anni, 65 mila pazienti in terapia antiretrovirale, di cui 6mila bambini e altri 14 mila nati sani grazie al programma di prevenzione «Dream» creato dalla Comunità di Sant’Egidio.

I dati del progetto, nato per combattere l’Aids nelle regioni dell’Africa sub-sahariana, sono stati presentati ieri nella VII Conferenza internazionale sull’accesso universale al trattamento contro l’Aids, che si è svolta all’Istituto San Gallicano di Roma alla presenza del presidente della Cei Angelo Bagnasco, del ministro della Sanità Ferruccio Fazio, della first lady del Mozambico, Maria da Luz Guebuza, del sindaco di Roma Alemanno, del presidente della Provincia Zingaretti e del presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo. Il progetto Dream, mirato a combinare la terapia antiretrovirale con il trattamento della malnutrizione, dal 2002 ha portato aiuto a un milione di persone in dieci Paesi africani, dove sono attivi 33 centri.

«In posti dove solo il 37 per cento degli idonei al trattamento vi ha accesso – ha sottolineato Fazio – e dove c’è un’inadeguatezza delle risorse del sistema sanitario, il programma Dream ha il merito di portare non solo scatole di terapie ma un miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria».

«L’accesso alle cure per tutti è il modo principale per sconfiggere la pandemia – ha detto poi il presidente della Cei, Angelo Bagnasco – per la Chiesa italiana aiutare l’Africa è decisivo. Non può l’Europa affrontare il suo futuro concentrata solo sui suoi problemi».

«Al tempo stesso – ha concluso Bagnasco – è necessario un grande sforzo di educazione che operi una trasformazione della mentalità, della cultura, e riaffermi la dignità della persona umana. Occorre accrescere la prevenzione mediante l’educazione al rispetto del valore sacro della vita e la formazione alla pratica corretta della sessualità».

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