HomeDREAMIl Programma DREAM per dare senso a una vita ritrovata. Testimonianza di Cacilda Isabel Massango.
15
Apr
2013
15 - Apr - 2013



Mi chiamo Cacilda Massango. Sono Mozambicana e ho 36 anni. Sono madre di una bambina di 11 anni . Nell’ottobre del 2002, decisi di sottopormi al test per l’HIV presso l’ospedale Generale di Machava. Per me fu un grandissimo dolore trovarmi davanti al risultato: era positivo! Mi disperai e pensai a tutte le peggiori soluzioni possibili. Quelli furono giorni di sofferenza enorme, perché le informazioni che avevo all’epoca erano che per ogni persona con l’AIDS non c’e’ che la morte. E cosi’, anch’io, come gli altri, aspettavo di morire.
Ma ho avuto la fortuna di incontrare il programma DREAM della Comunita’ di Sant’ Egidio. Per me fu veramente una buona notizia, che cambiò completamente la mia vita. Cominciai così il trattamento antiretrovirale e già dopo pochi mesi mi ripresi, tanto che non avevo più segni della malattia. . Tornai ad essere la protagonista principale della mia vita, una vita reale in cui potevo avere dei sogni e dei desideri. In Mozambico si dice che tornai ad essere “proprietaria del mio naso”. Ho ritrovato la mia dignità e ho scoperto di avere un futuro
Alla fine del 2003, con altre donne positive, e in trattamento antiretrovirale, decidemmo di fondare l’Associazione Eu DREAM, una rete di donne e uomini che aiutano altri pazienti a fare bene il trattamento.
Sono orgogliosa di essere stata una delle prime attiviste, in un periodo di grande lotta, quando alla malattia si accompagnavano la discriminazione e lo stigma, e di poter dare il mio contributo soprattutto alle madri sieropositive e ai loro figli dei centri DREAM di Maputo.


La parte più importante della mia esperienza di attivista è stata l’amicizia con le altre donne malate.
I farmaci da soli non bastano. Ogni madre che viene al centro DREAM trova un’ amica.
Ai corsi Panafricani di DREAM abbiamo imparato molte cose in materia di nutrizione umana e HIV, e ora possiamo aiutare gli altri con autorevolezza e competenza. Conosciamo infatti la composizione nutritiva dei vari generi alimentari e aiutiamo le madri che vengono ai nostri Centri a preparare le pappe per i neonati. Spesso le madri non sanno utilizzare i cereali o la frutta che si trova al mercato. Bisogna insegnare a preparare le farine, a fare zuppe di vegetali o frutta, cuocere e mischiare gli alimenti, perché siano gustosi e i bambini possano mangiare volentieri. Il momento dello svezzamento e’ infatti molto importante: noi aiutiamo le madri perché imparino a sostituire a poco a poco l’allattamento al seno con le pappe.

Alle donne che facendo la terapia hanno partorito figli sani, chiediamo di portare il loro bambino al centro con frequenza. Qui li pesiamo, li controlliamo, fino a quando non hanno compiuto un anno e mezzo, per assicurarci che crescano bene e che non siano sottopeso, perché un bambino malnutrito e’ sempre in pericolo. Da noi in Africa e’ molto frequente che i bambini muoiano nel primo anno di vita, anche perché non mangiano a sufficienza e sono deboli, e così si ammalano più facilmente di malaria, di infezioni respiratorie, che rapidamente possono portarli alla morte. Per questo molte madri nemmeno danno un nome al loro bambino, fino al primo anno di età, perché non sono sicure che ce la farà a sopravvivere.

Spesso per molte madri il centro DREAM diventa come una casa e noi la loro famiglia. Io sono orgogliosa di questa famiglia e questo è il motivo per cui ho deciso di impegnarmi in questa grande sfida di aiutare le madri e i loro bambini a curarsi.
Quindi, partendo da questa consapevolezza, con l’Associazione I Dream abbiamo creato una rete che coinvolge molte persone attraverso l’assistenza domiciliare e riesce a salvare la vita di tante madri e bambini.
Oggi, io sono una donna che crede nel futuro .Sento che Dio ha amato la mia vita ed è per questo che sono una donna rinata. Chi sono io oggi? Oggi sono una donna che ha delle responsabilità. Lavoro con donne e bambini affetti da AIDS e ho un’altra visione del mondo e delle cose. Collaboro nella somministrazione della terapia antiretrovirale e nella prevenzione della malnutrizione. Sono una donna rispettata nel mio paese e organizzo anche corsi di formazione in nutrizione umana e HIV per diverse Imprese Mozambicane con l’obbiettivo di insegnare ai lavoratori l’aderenza al trattamento antiretrovirale. Lavoro e ho la possibilità di far crescere mia figlia e di darle una buona educazione
Non mi considero più una persona di valore trascurabile, con quasi nessuna speranza! Ho messo i sentimenti di sfiducia alle mie spalle .In questi anni mi sono iscritta all’università e oggi sono laureata in Filosofia. Avevo il grande sogno di costruire la mia casa dopo che mio marito mi aveva cacciata da quella in cui abitavo perchè sieropositiva. Ho costruito la mia casa, nella quale vivo da quasi un anno. Mi sono anche iscritta ad una scuola guida ed oggi ho la patente e guido la mia macchina. Oggi vedo con i miei occhi bambini che nascono sani dal programma di prevenzione verticale. Vedo anche mia figlia, e come lei tanti altri bambini che, grazie alle cure di DREAM, crescono forti, frequentano la scuola e si preparano ad essere gli adulti di domani.
Nel mio cuore è vivo il sentimento di aiutare gli altri a convivere con la malattia e a ritrovare quella speranza che io ho ricevuto.
Sono certa che con il mio lavoro a DREAM, posso essere di aiuto non solo alle madri ma contribuire allo sviluppo del mio paese.
Ogni giorno, vedo molti bambini che sono rinati a nuova vita e penso sempre a tutti coloro che non hanno ancora incontrato il programma DREAM. So che è possibile fare qualcosa per loro, con l’aiuto di molti altri. So che è una grande sfida e un grande compito, ma so anche che salvare la vita di un bambino è prima di tutto un diritto e un bene prezioso, e che salvare una generazione determinerà il futuro dell’Africa.
Vorrei ringraziare la Merk per il suo importante contributo nella lotta contro l’HIV che permetterà a molte più donne del Mozambico di avere accesso ai farmaci antiretrovirali e a cure di qualità. Un sostegno perché i programmi di prevenzione verticale possano raggiungere tutte le donne HIV positive in gravidanza, permettendo loro di gioire della sieronegatività dei loro figli.
Ci sono molte donne in attesa di cure. Molte di loro vivono in uno stato di vera e propria disperazione. Sogno che la mia storia si possa ripetere più e più volte e che molte donne possano avere accesso ai farmaci partecipando allo sviluppo dei paesi africani.
Per concludere, oggi voglio essere non solo la mia voce, ma quella di tutte le madri, nonne e bambini che non hanno nessuno. Sono certa che con il vostro aiuto, potremmo continueremo a lottare contro l’AIDS in Africa, per aiutare i nostri figli e per trovare una risposta per il loro futuro.

Vedi anche la seguente video intervista

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