Paulo Portas, vice Primo Ministro del Portogallo, e Carlo Calenda, viceministro italiano per lo sviluppo economico visitano DREAM a Maputo
Il centro dream di Maputo, uno dei 13 aperti dalla Comunità di Sant’Egidio nel paese, era affollato dai molti pazienti come ogni giorno. L’odore della pappa, preparata come lezione di cucina per le mamme, faceva arrivare i bambini, che scorrazzavano con le biciclettine nel giardino, al tavolino preparato per loro, mentre i genitori, e gli altri pazienti, aspettavano il loro turno per la visita o per le analisi.
La dottoressa Inês Zimba, responsabile del programma DREAM in Mozambico, ha spiegato il grande lavoro svolto dal programma per la prevenzione della trasmissione verticale del virus HIV, che ha raggiunto una cifra importante: 13.000 bambini nati sani in Mozambico da madri sieropositive. Senza le cure, la maggior parte di loro sarebbe stata contagiata dal virus dell’HIV. Davanti questi dati e ai tanti bambini vispi e sani incontrati al centro, Carlo Calenda si è commosso e ha voluto abbracciare un bambino, uno dei tanti venuto per fare l’ultimo test a 18 mesi per verificare il successo della prevenzione. “Anche io ho un bimbo della stessa età di questo qua”. Parole che hanno emozionato tutti.
La visita ha seguito il percorso che i pazienti fanno nel centro DREAM. L’attesa, il prelievo per le analisi, la visita medica, la consegna dei farmaci e infine il laboratorio di biologia molecolare, dove si fa “ricerca scientifica a livello internazionale”. Calenda ha lodato la ricerca sulle resistenze al virus svolta dai biologi di DREAM e l’alta formazione e professionalità del personale mozambicano.
"Sono molto colpito dal sistema organizzativo avanzato, dalla qualità delle prestazioni e soprattutto dalla valorizzazione della qualità del lavoro in questo centro che rappresenta l'eccellenza italiana in Mozambico", ha detto Calenda, preannunciando che DREAM sarà una tappa fondamentale della visita che l’Italia sta organizzando, il prossimo mese di aprile, in Mozambico, paese strategico per l’internazionalizzazione del sistema Italia. “Voglio che tutti gli imprenditori italiani visitino questo centro che è un’eccellenza italiana. Dopo dieci anni di attività ha dimostrato di essere un modello per il Mozambico per la cura dell’AIDS e anche un’esperienza manageriale d’eccellenza”.
Poco dopo è arrivato in visita al centro DREAm anche il il vice Primo Ministro portoghese, Paulo Portas, che salutando Carlo Calenda ha esclamato: “Sono felice perché sono nella sede dell’ONU b . Dove le Nazioni Unite falliscono, entra in azione la Comunità di Sant’Egidio” , ha spiegato Portas al viceministro italiano, che è rimasto molto soddisfatto della speciale considerazione per Sant’Egidio e per l’Italia.
Paulo Portas, accompagnato dall’ambasciatore portoghese in Mozambico, è rimasto particolarmente colpito dal laboratorio di biologia molecolare e dall’abnegazione del personale. Portas, giunto in visita privata, ha voluto vedere tutto, sapere tutto, e ha parlato con tutti.
La dott.ssa Inês Zimba, accompagnata dalla dott.ssa Nurja Magid e da Cacilda Massango, responsabile delle attività sociali di DREAM, hanno mostrato tutto il percorso che fanno i pazienti. L’attesa, la scuola di cucina, le lezioni di igiene, le visite mediche, le analisi, il counselling. A proposito di quest’ultimo, la dottoressa Nurja ha spiegato il grande lavoro svolto dalle attiviste con i pazienti, con grande competenza e incisività, perché hanno “le parole per dirlo”. Portas è rimasto molto colpito dal sistema organizzativo e dal lavoro capillare con i malati.
“Fate un lavoro eccezionale. Vedere bambini sani nati dal programma DREAM è una gioia per il cuore. Oggi è l’ultimo giorno che trascorro a Maputo e me ne vado con il cuore pieno di pace perché ho visto con i miei occhi quello che voi fate contro l’AIDS in questo paese.”
Una maglietta DREAM come ricordo della visita e una promessa di contribuire per il programma. La fotografia di famiglia con tutti. E poi uno alla volta, tutti hanno voluto uno scatto “a due” con Paulo Portas.