Dopo il passaggio del Covid-19 sul pianeta, c’è chi si interroga su quale sia il dividendo della Cooperazione internazionale e se parlarne abbia ancora senso. Ma le sfide stesse emerse con il Covid dimostrano come tanto il concetto di cooperazione internazionale, tanto quello di sostenibilità siano imprescindibili di costruire un futuro più sicuro sia da un punto di vista sanitario che economico sociale. Solo così si possono comprendere le scelte dell’Unione Europea (che nel Bilancio UE 2021-2027, tra le diverse misure, dota di ben 79,5 miliardi di euro lo Strumento di vicinato e di cooperazione internazionale e allo sviluppo) o di Banca Mondiale che ha già fatto sapere che la sostenibilità (ambientale, economica e sociale) di progetti e lavori sarà un prerequisito base per ottenere finanziamenti o realizzare lavori.

Proprio per questo e per raggiungere gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 oggi più che in passato diventa fondamentale che il settore profit e no profit trovino un linguaggio comune e un terreno di intesa per coordinare e ibridare le proprie interazioni.

Di seguito puoi rivedere l’iniziativa: “Investire in salute e lotta alle pandemie: l’esperienza del programma DREAM. Sostenibilità, partnership e risultati”, moderata da Giovanni Guidotti, Segretario Generale Fondazione DREAM, Comunità di Sant’Egidio.
Sono intervenuti: Paola Germano, Coordinatrice Generale Programma DREAM Comunità di Sant’Egidio Stefano Orlando, Ricercatore Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione Sezione di Igiene, Epidemiologia e Salute Pubblica – Università degli Studi di Tor Vergata Francesco Marinucci, PhD, EuSpLM Director, Global Market Access & Funding Molecular Diagnostics – Abbott Diagnostics.