HomeDREAMDa oltre 20 anni DREAM Sant’Egidio offre cure mediche gratuite e di alta qualità ai malati di AIDS e di altre patologie
25
Mag
2023
25 - Mag - 2023


Oggi, 25 maggio, in occasione della Giornata dell’Africa, il Programma DREAM di Sant’Egidio rinnova l’impegno costante e ininterrotto nel continente africano. Continuiamo a fornire cure mediche gratuite e di alta qualità alle persone affette da HIV/AIDS e altre patologie emergenti.


La salute, la prevenzione e l’accessibilità alle cure sono aspetti fondamentali per lo sviluppo di ogni stato, sia esso in Africa o altrove. Affrontare queste sfide con successo richiede un impegno costante, una formazione continua e un profondo amore per la causa – valori ben radicati nel Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio.

DREAM opera in vari paesi, a ogni livello, dagli ospedali ai centri di salute, fino ai villaggi più remoti, offrendo un contributo significativo nel processo di prevenzione, diagnosi e trattamento. Con oltre mezzo milione di sieropositivi curati in 10 Paesi africani e il 99% di bambini nati sani da madri sieropositive grazie alla terapia PMTCT, il Programma, da 20 anni, offre cure mediche gratuite di eccellente qualità.

Attraverso 50 centri di salute, DREAM sostiene i sistemi sanitari nazionali, distribuisce gratuitamente i farmaci e si impegna attivamente nella formazione del personale locale. Grazie ai suoi 28 laboratori di biologia molecolare, DREAM svolge un ruolo essenziale nelle attività diagnostiche in contesti difficili, mantenendo standard di qualità elevati.
In risposta all’aumento di decessi causati da malattie non trasmissibili, negli ultimi anni, il Programma ha ampliato la sua gamma di attività gratuite, inclusa la cura per diabete, ipertensione e cancro alla cervice uterina.

Paola Germano, Coordinatrice del Programma DREAM, afferma: “La cooperazione tra Europa e Africa non è solo importante, ma fondamentale per il benessere e il progresso di entrambi i continenti. La salute è un aspetto chiave su cui concentrarsi nell’ambito di questa collaborazione, essendo una sfida che tocca l’umanità nel suo complesso, senza distinzioni di confini geografici. Inoltre, è di vitale importanza superare l’Afro-pessimismo, una prospettiva negativa che ingiustamente limita le nostre aspettative sulle possibilità di progresso dei paesi africani. Non dobbiamo lasciarci sopraffare dalla rassegnazione; al contrario, dobbiamo riconoscere il potenziale incredibile di queste nazioni e investire attivamente nella loro crescita e sviluppo. Lavorando insieme, possiamo fare la differenza e contribuire a creare un futuro più promettente per tutti”.

I notevoli risultati ottenuti sono frutto della collaborazione con diverse realtà accademiche, tra cui l’università di Tor Vergata, partner scientifico sin dall’inizio, e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che si è unita nel 2018. Grazie alla partnership con il team guidato dal Prof. Giuseppe Turchetti dell’Istituto di Management, abbiamo conseguito risultati significativi sia in Malawi che in Mozambico.
In particolare, con i progetti ‘Bridge the gap’ e ‘WeMen’, abbiamo ridotto la disparità di genere nella lotta contro l’HIV/TB e migliorato l’accesso alle cure sanitarie per le donne, promuovendo l’inclusione degli uomini.

Vi presentiamo la storia di Kevin (nome di fantasia), un uomo che vive a Balaka, un piccolo villaggio nel cuore del Malawi. In un paese dove quasi 1,1 milioni di persone vivono con l’HIV e oltre 771.000 bambini sono orfani, molti a causa dell’AIDS, le nostre attività di sensibilizzazione assumono un’importanza vitale.
Kevin ha avuto l’opportunità di partecipare alle giornate di apertura straordinaria dei centri di salute DREAM, che si sono concentrate sull’educazione sanitaria e sulla sensibilizzazione riguardo all’HIV e alle malattie sessualmente trasmissibili. Kevin ha condiviso la sua esperienza: “Mia moglie mi ha fatto conoscere il centro DREAM e le giornate dedicate agli uomini. Ora, sento il bisogno di ringraziarla perché grazie a questi incontri ho appreso molto riguardo all’HIV e all’educazione sanitaria. Questa è la terza volta che partecipo a queste giornate e ho anche convinto alcuni dei miei amici ad unirsi oggi“.

 

 

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