HomeDREAMMaputo, Mozambico – DREAM, 5 anni: la festa
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Mar
2007
29 - Mar - 2007



C’erano più di 500 persone, il 28 marzo, al centro DREAM di Machava, per festeggiare i cinque anni del programma. Pazienti, lavoratori, autorità, tra musica e fotografie, dolci e testimonianze.

Francisco, il coordinatore del centro DREAM, ha fatto gli onori di casa, presentando le autorità presenti, Carlos Tembe, sindaco di Matola, gli ambasciatori di Italia, Angola, Malawi, la direttrice della Direzione Provinciale di Salute, la segretaria esecutiva del Consiglio Nazionale di Lotta contro l’Aids, gli attivisti, ed il cantante Antonio Marcos, che ha letteralmente infiammato gli animi di tutti.

Ana Maria Muhai, attivista dell’associazione Mulheres para o DREAM, con l’efficacia della sua testimonianza, ha detto alle autorità presenti: “Non mi reggevo in piedi. Gli operatori venivano a casa mia. Finché, dopo qualche mese, sono venuta da sola a Machava, a piedi. I vicini non credevano che ero io. Ho vissuto altri cinque anni di vita. Ma io ne voglio vivere almeno altri trenta, quaranta, se Dio vuole.” Ana Maria, rivolgendosi alle autorità e ai pazienti, ha detto che ora la malattia più grande da combattere è la discriminazione. “Adesso nel quartiere mi chiamano l’ambulanza, perché tutti vengono a bussare alla mia porta a chiedere aiuto. C’è bisogno di più medicine, c’è bisogno di più DREAM e c’è bisogno di lottare tutti insieme contro il pregiudizio. Io lavoro come attivista, faccio educazione sanitaria e ho tanta forza che posso caricare un sacco di 50 chili come un uomo. Se ce l’ho fatta io, ce la possono fare tutti quanti”.

I bimbi nati nel programma DREAM giravano tra le foto della mostra, "DREAM in foto", allestita nel giardino, aspettando la merenda. A loro si è rivolto il sindaco di Matola, Carlos Tembe, esprimendo il desiderio che possano essere “gli adulti di un domani senza Aids”. Carlos Tembe ha ringraziato la Comunità di sant’Egidio per aver avuto il coraggio di iniziare la terapia antiretrovirale nel paese. “Iniziare è stato determinante per mostrare alla popolazione, ai malati e ai responsabili politici che l’Aids non è solo un problema da nascondere, ma una sfida che si può vincere insieme”.

La dottoressa Noorjehan non è riuscita a trattenere le lacrime. “Se penso che cinque anni fa in pochi credevano che fosse possibile usare gli antiretrovirali in Mozambico, in pochi credevano che si potesse far nascere bambini sani da madri sieropositive se trattate con la triterapia, la stessa che si usava in Occidente, vedere tutti questi bimbi sani e felici nella festa di oggi mi sembra un sogno.”

A pochi giorni dalla tragica esplosione del deposito di armi delle Forze Armate, DREAM ha voluto dare un significato speciale a questa festa, per non dimenticare quello che è successo. I pazienti e i lavoratori di DREAM hanno voluto una festa segnata dalla speranza e dall’incoraggiamento per i pazienti e i lavoratori del centro DREAM di Benfica che è stato colpito dalle bombe. Molti di loro erano alla festa a Machava, insieme alla dottoressa Inês. Il trattamento non sarà interrotto: i malati riceveranno le medicine e l’assistenza medica al centro di Machava durante tutto il tempo necessario per i lavori di riabilitazione del centro di Benfic

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