HomeDREAMwww.telemeditalia.it – Tecnologia, sviluppo e divario digitale: la telemedicina al servizio dei paesi in via di sviluppo
16
Ott
2007
16 - Ott - 2007



di Silvia Tolve    telemeditalia.it

La comunicazione, che si fa strada attraverso le nuove tecnologie, rappresenta la linfa vitale della nostra società, che non a caso è stata ribattezzata "società dell’informazione".

Nel 2001 il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP- United Nation Development Programme) nel suo Human Development Report[1] ha riconosciuto l’incidenza della tecnologia per lo sviluppo umano in ogni parte del globo terrestre, nel Nord come nel Sud del mondo.

L’ingresso nell’economia della conoscenza e l’accesso alle tecnologie dell’informazione, tuttavia, non è stato uniforme. Vi è uno scarto immenso, il cosiddetto digital divide, tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo (PVS). Ma vi è anche un ampio fossato che divide, all’interno dei Paesi sviluppati, il gruppo di quelli ad alta tecnologia (in primo luogo Stati Uniti e Paesi nordici dell’Europa) dagli altri Paesi industrializzati (i Paesi dell’area mediterranea).

Per la gran parte dei PVS, l’accesso "all’epoca digitale" richiede ingenti investimenti in infrastrutture e in educazione. Gli investimenti nelle infrastrutture possono però significare un sacrificio della soddisfazione di bisogni fondamentali, acuendo le ineguaglianze tra classi sociali e tra popolazione urbana e popolazione rurale. Le nuove tecnologie sono dunque destinate a ridurre la miseria e lo squilibrio, oppure tendono ad accentuarli?

Il nuovo millennio si è aperto con l’appello dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, che nel "Millennium Report"[2] ha fissato gli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM)[3] ed ha riconosciuto alle nuove tecnologie dell’informazione un ruolo centrale per il loro raggiungimento.
Si è cominciata a far strada l’idea che superare il divario digitale potrebbe essere una delle possibili soluzioni per superare il divario globale, e che il maggior utilizzo delle Information and Communication Technologies (ICT) nei PVS possa favorire la lotta alla fame ed alle malattie.

Tre dei traguardi fissati durante il Vertice del Millennio, da raggiungere entro il 2015, sono finalizzati al miglioramento della situazione sanitaria dei Paesi a basso reddito:
§ OSM 4, ridurre di due terzi – rispetto ai valori del 1990 – il tasso di mortalità infantile; definito come il numero di decessi di bambini tra 0 e 5 anni ogni mille nati vivi;
§ OSM 5, ridurre di tre quarti il tasso di mortalità materna;
§ OSM 6, arrestare e invertire la tendenza alla diffusione dell’HIV/AIDS, la tubercolosi, la malaria e le altre malattie.
§ Secondo l’Unicef, globalmente la mortalità infantile è in declino, ma non ovunque allo stesso passo. Il progresso deve necessariamente accelerare in Africa, in Asia meridionale, nei Paesi asiatici dell’ex Unione Sovietica e in Oceania. Si stima che nel 2006 siano morti 9,7 milioni di bambini prima del quinto anno di vita, il più delle volte per cause facilmente prevenibili.[4]

Laddove il progresso è nullo o molto lento, malaria e Hiv/Aids sono spesso le cause principali del problema.
In altri Paesi, invece, sono i conflitti armati a provocare un incremento nel tasso di mortalità.
La situazione delle gestanti non è migliore nei Paesi a risorse limitate: ogni anno, più di 500.000 donne muoiono dando alla luce un bambino, a causa di complicanze nella gravidanza e nel parto che nel mondo sviluppato sono ormai di carattere eccezionale.

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