HomeDREAMConakry, Repubblica di Guinea – Una vita salvata, una speranza più forte per tutta una generazione di bambini figli di madri sieropositive
13
Dic
2007
13 - Dic - 2007



Una piccola grande notizia ha movimentato qualche giorno fa il centro DREAM di Conakry, in Guinea, facendo crescere la speranza in tutti, operatori e pazienti, e facendo intravedere un futuro diverso e migliore per tanti bambini che vivono nel continente africano. 

Una festa spontanea e partecipata ha infatti accolto la buona notizia della sicura negativizzazione della prima bambina nata nel programma di prevenzione verticale (materno-infantile) iniziato da DREAM in Guinea poco più di un anno fa. 

Si è trattato dell’esito del controllo normalmente previsto in questo tipo di programma dopo un determinato periodo dalla nascita per verificare che al bambino nato da una madre sieropositiva non sia stato trasmesso il virus da parte della madre. 

DREAM ha scelto in effetti di mettere la prevenzione verticale al centro dei propri sforzi e dell’azione di cura esercitata nelle proprie strutture. E’ una scelta per salvaguardare il futuro dell’Africa, per far sì che nasca in quel continente una generazione di bambini libera dall’HIV. Nei centri DREAM, così come avviene nel Nord del mondo, la somministrazione di farmaci antiretrovirali alla gestante – oltre a salvare la vita della madre – abbatte in maniera talmente rapida e significativa la quantità di virus nel sangue materno da evitare che esso si trasmetta al nascituro (è quel che accade nel 98% dei casi). 

Ebbene, il test di controllo effettuato sulla bambina, M’Mahawa, ha dato la certezza che l’HIV era assente dal suo sangue. La bambina – una bambina che ci si augura e si è certi sia la prima di una lunga serie (più di 120 sono i bambini nati all’interno del programma finora ed altrettante sono le gravidanze attualmente seguite al centro) – era sieronegativa. 

La madre era felicissima, ed ha battuto le mani, fuori di sé dalla gioia, alla vista del risultato del test. Quel giorno era presente al centro DREAM anche un rappresentante di UNAIDS il quale ha fatto tutte le sue felicitazioni alla madre, orgogliosa dell’attenzione che circondava la figlia. Pure dei medici militari, al centro nel quadro dell’accordo stretto in luglio con l’esercito guineano, si sono visibilmente commossi. 

A M’Mahawa, affinché partecipasse anche lei alla gioia di tutti, è stato regalato un bel vestitino a fiori.

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