Malawi – Corsi di inglese per gli attivisti di I DREAM
Dal mese di luglio alcuni gruppi di attiviste del movimento “I DREAM” in Malawi si sono organizzate per avviare corsi di inglese.
Nelle scuole del Malawi gli allievi studiano in chichewa, la lingua locale, e solo chi ha la possibilita` di accedere alla scuola secondaria ha l`opportunità di apprendere l`inglese.
Le principali pubblicazioni, i testi professionali, i giornali quotidiani e anche molti eventi pubblici sono abitualmente in inglese.
Non comprendere e non parlare l`inglese non permette di approfondire le proprie conoscenze e impedisce di comunicare in modo adeguato in tante occasioni.
Il desiderio di questo gruppo di attiviste di imparare questa lingua nasce dalla scelta di migliorare le possibilità di formazione e aggiornamento e dall’aspirazione di poter comunicare con i tanti volontari che dall’Europa arrivano in Malawi per sostenere il programma DREAM, senza ricorrere alla mediazione di traduttori.
Gli insegnanti sono stati scelti tra i componenti stessi dell`associazione, alla quale aderiscono persone di tutti i ceti sociali e tra loro ci sono alcuni insegnanti che si sono offerti di mettere a disposizione un paio di pomeriggi alla settimana.
Nella prima lezione gli insegnanti hanno proposto dei test di ingresso per determinare il livello di conoscenza della lingua di ciascuno e hanno poi diviso i partecipanti nei corsi base o intermedio.
Le lezioni si svolgono due pomeriggi a settimana, talvolta presso il centro DREAM alla fine della attività lavorativa, oppure, come a Mthengo wa Ntenga (Lilongwe), presso la scuola di zona che ha messo a disposizione due aule.
E` questo un altro prezioso frutto della cura offerta nei centri DREAM: tanti pazienti che ricominciano a fare progetti per il loro futuro.
Il desiderio di crescere, di imparare nuove cose e di comunicare con gli altri è un importante segno della gioia, della speranza e della vita che ricomincia.
La scuola di inglese di Balaka
La scuola di inglese di Mtenga Wa Ntenga (Lilongwe)
Un esercizio in classe: “Scrivi una lettera ad un amico”
“Cara Annie,
per iniziare questa lettera, come stai?
Io sto bene. Ti scrivo questa lettera per raccontarti la mia storia. Era il 30 gennaio del 2006 quando per la prima volta ho sentito parlare della Comunità di Sant’Egidio. Ho fatto il test per l’HIV all’ospedale di Mponela perché ero malata. Poi il 31 gennaio sono andata al centro DREAM di Mtenga Wa Ntenga. Ho iniziato il trattamento e non mi sono sentita più sola, mai più. Ora sono una donna in salute e sono madre di quattro figli. Sto facendo crescere bene i miei figli. Ho visto che il mio futuro sarà bello e sarà ricco e DREAM sarà un grande aiuto. Ringrazio DREAM perché ha prolungato al mia vita. Possa Dio benedire DREAM.”
Ireen
Un tema da scrivere a casa…
“La mia è una storia di resurrezione. Il mio nome è Joseph ed ho due figli. Mia moglie è morta nel 2000. La sua famiglia mi ha accusato di aver causato la sua morte ed io sono stato arrestato e chiuso nella prigione di massima sicurezza di Maula. Ci ho messo 14 mesi ad uscire da questa situazione e, mentre ero in prigione ho cominciato a stare male. Sono riuscito ad uscire di prigione con l’aiuto di un prete. I miei parenti mi dicevano che mi avevano fatto un maleficio ed io andavo dal medico tradizionale. Lui mi dava delle erbe da prendere ma io non ne trovavo nessun beneficio, anzi stavo peggio. Poi nel 2006 sono andato al centro DREAM. È stata mia madre che mi ha persuaso, l’unica persona che non ha mai interrotto i rapporti con me. Quando sono stato diagnosticato positivo anche i membri della sua chiesa l’hanno abbandonata. Lei ha sofferto molto per la discriminazione perché aveva un figlio HIV positivo. Ho iniziato il trattamento a Mthengo wa Ntenga. Ho trovato degli amici e non mi sono sentito più solo. Ora io so che gli antiretrovirali sono il trattamento per l’HIV/AIDS ma anche so che la famiglia, gli amici, il calore umano e l’affetto sono un parte molto importante del trattamento. Io voglio vivere provando ad aiutare altri pazienti. Questo è il mio sogno.”
Joseph