HomeDREAMBlantyre, Malawi – Il laboratorio del locale centro DREAM impegnato nello studio delle resistenze HIV ai farmaci antiretrovirali
17
Ott
2008
17 - Ott - 2008



In questi giorni a Blantyre sta accadendo qualcosa che porrà il locale laboratorio DREAM all’avanguardia della ricerca virologica per quel che riguarda l’Africa subsahariana. In un apposito locale della struttura malawiana si porterà avanti d’ora in poi lo studio delle resistenze che riguardano il virus HIV. Medici e biologi italiani – dell’Università degli Studi di Milano e di Roma Tor Vergata, e una delegazione dell’Istituto Superiore di Sanità – stanno approntando le fasi finali dello start up. 

L’HIV può infatti sviluppare un meccanismo di difesa (la resistenza) contro i farmaci antiretrovirali usati per arrestarne la replicazione. Quando si sviluppa una resistenza il virus può diffondersi nuovamente, le cellule CD4, attaccate dal virus, iniziano a morire, ed il paziente rischia di vedere compromessi i propri miglioramenti e di ammalarsi di nuovo. 

E’ quindi importantissimo scoprire per tempo l’insorgere di questo meccanismo di resistenza. In Occidente – e comunque nei più avanzati laboratori del mondo – la ricerca sulle resistenze coinvolge ormai un sempre maggior numero di analisti, visto che gli antiretrovirali sono comparsi ormai da una quindicina d’anni e le resistenze cominciano a farsi più numerose e complesse. 

Tutto ciò, però, molto spesso non riguarda l’Africa, che paga la carenza di strutture e di investimenti per la ricerca. Non così, ad ogni modo, a Blantyre, dove, d’ora in avanti, i medici di DREAM avranno a disposizione uno strumento in più, per la diagnostica e per tentare di diversificare le cure. 

DREAM ha ancora una volta vinto la sfida che è alla base della sua stessa esistenza. La sfida di fare uguaglianza tra l’Africa ed il resto del mondo, di offrire al maggior numero possibile di africani le stesse opportunità di cura disponibili nel mondo più avanzato. L’eccellenza delle cure e della diagnostica in Africa, per chi ne ha bisogno, è possibile allora, anzi in Malawi è già realtà. Molto presto lo sarà anche in Mozambico. 

Accanto allo staff di Blantyre, infatti, sono presenti in questi giorni alcuni tecnici mozambicani, venuti per uno stage in vista dell’installazione dello stesso equipaggiamento nel laboratorio del “Centro para a criança” di Maputo.

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