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Stelle Michelin e produttori di vini: cena per l’Africa
12
Dic
2008
12 - Dic - 2008



 

di Andrea Cuomo (www.ilgiornale.it)

È ormai un appuntamento tradizionale della bontà, quella del cuore e quella del palato. Parliamo della cena «Wine&Food for life», che si svolge lunedì sera dalle 20,30 alla Città del Gusto di Roma (via Enrico Fermi 161). Un evento organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e che è solo la punta dell’iceberg di un progetto che vede coinvolti i più grandi nomi del vino e del cibo italiano.

Quattro chef d’eccellenza (Adriano Baldassarre del Tordo Matto di Zagarolo, Gennaro Esposito della Torre del Saracino di Vico Equense, Pino Cuttaia de La Madia di Licata e Niko Romito di reale di Rovisondoli) prepareranno una cena tutta improntata alla cucina del Centro-Sud per i partecipanti, che possono prenotarsi allo 06585661 e a wineforlife@santegidio.org e che con il prezzo di 150 euro a persona faranno del bene ai bambini africani ma anche ai loro sensi. Perché dietro ai quattro nomi appena fatti, che forse non tutti conoscono, si nascondono sette stelle Michelin e 11 “forchette“ della guida del Gambero Rosso. Un aiuto ulteriore arriverà dalla vendita all’asta, sempre lunedì sera, di alcune bottiglie a edizione limitata e di quadri dei laboratori d’arte de “Gli Amici”.

Wine&Food for life sostiene da anni il progetto «Dream», con il quale la Comunità di Sant’Egidio combatte l’Aids nell’Africa sub sahariana con quello che si è rivelato il più efficace programma di cure contro l’Aids a livello internazionale. Il tutto con i soldi raccolti nel corso della cena di lunedì, per la quale tutti lavorano o forniscono prodotti gratis; ma anche con l’aiuto di 120 grandi aziende vitivinicole italiane, che apponendo un marchietto ad alcune loro etichette si impegnano a versare una piccola cifra per ogni bottiglia venduta in tutto l’anno; e da qualche tempo anche con i prodotti «Food for life»: la Pizza patate e rosmarino di Gabriele Bonci della pizzeria Pizzarium di via della Meloria a Roma, certamente il migliore locale di pizza al taglio d’Italia; i sott’olii dell’azienda agricola Fratelli Pinna di Ittiri (Sassari), i formaggi di Luigi Guffanti 1876 (Arona, Novara) e i salumi della norcineria Sergio Falaschi dal 1925 di San Miniato (Pisa). E alla causa contribuiscono anche il caffè bio di Pinci (Roma), che ha dedicato un’intera linea al progetto, e il pane dello storico forno Roscioli di Campo de’ Fiori, sempre a Roma.

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