Dal discorso di Suor Wivine Kisu, delle Figlie della Carità, allinaugurazione del Centro Dream di Mbandaka, R.D. del Congo
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Questo Centro DREAM è il risultato di un lungo processo di discernimento e di una storia che ha per nome l’Amore. Mentre tanta gente e tanti organismi nel mondo mostrano un grande pessimismo nei confronti del Continente africano per ciò che riguarda la cura per coloro che vivono con il virus dell’AIDS, la Comunità di Sant’Egidio ha manifestato un grande interesse e il suo protocollo d’eccellenza utilizzato dal programma DREAM ha proprio dimostrato il contrario. Il successo del lavoro realizzato in collaborazione con le Figlie della Carità nell’ ospedale di Chokwé in Mozambico, ha portato nel 2005, dopo riflessione e discernimento, la Compagnia delle Figlie della Carità ad impegnarsi in un partnership con la Comunità di Sant’Egidio per un migliore servizio ai nostri fratelli e sorelle che soffrono per la sindrome da HIV.
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Il nostro fondatore, Vincent de Paul diceva alle Figlie della Carità : "Dieci volte al giorno andrete a vedere i poveri e dieci volte vi incontrerete Dio". Cosi si appoggiava sul Vangelo di Matteo 25, 40 : “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Fu questo il motore della sua azione nei confronti dei poveri del suo tempo nella Francia del XVII° secolo, perché i Poveri erano, secondo la propria espressione, « il suo peso ed il suo dolore ». A suo seguito, noi, Figlie della Carità, sforziamoci di fare nostro quel dinamismo che lo caratterizzava, per portare aiuto e conforto ai nostri fratelli e sorelle sofferenti …Questo è il carisma delle nostre due comunità che ci ha avvicinato di più, per vivere quel dinamismo descritto da un membro di Sant’Egidio come “una alleanza con i Poveri”.
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E voi, fratelli e sorelle Congolesi, tutti i collaboratori di questo centro DREAM, voi, care Sorelle mie, Figlie della Carità della Provincia del Congo, nel nome dell’Ideale vincenziano, vogliate portare molto alto “con la qualità, la competenza, il rispetto della persona, la bontà e la compassione” questo servizio presso i nostri fratelli e sorelle che vivono con il HIV-AIDS. Amate ogni malato che viene da voi, perché l’amore da e restituisce la speranza e ravviva nella persona che soffre un nuovo fiato di vita. Che nessun errore per trascuratezza o qualsiasi altra motivazione venga a deludere le attese e le speranze che i malati e noi stessi abbiamo su di voi.
Soeur Wivine Kisu
Fille de la Charité