Blantyre, Malawi
Discorso di Pacem Mnyenyembe
Sono Pacem Mnyenyembe, la responsabile per il Malawi del Movimento “I DREAM”, nato due anni fa.
Permettetemi, onorevole Ministro, e voi tutti partecipanti qui presenti a questo Seminario Internazionale per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da HIV da madre a bambino, di condividere con voi ciò che è il Movimento “I DREAM”.
Noi donne sieropositive del Malawi vorremmo esprimere la nostra infinita gratitudine alla Comunità di Sant’Egidio per il suo tenace impegno nella lotta contro l’AIDS. E’ passato un anno e mezzo da quando è iniziata questa success story del programma di prevenzione della trasmissione dell’infezione da HIV da madre a bambino in Malawi. Sono già molti i bambini che, pur nati da madri sieropositive, sono però negativi ai test per l’HIV.
Bene, per manifestare concretamente tutto il nostro apprezzamento per l’opera svolta da DREAM abbiamo deciso di fare qualcosa. Dopo tutto DREAM ci ha donato una nuova vita. Ecco dunque che abbiamo cominciato a sensibilizzare I nostri concittadini, con l’intenzione di aiutarci l’un l’altro ed aiutare a salvare i tanti bambini malati del nostro paese.
Bisogna dire che all’inizio era molto difficile per una donna incinta sieropositiva credere che se avesse seguito il programma di prevenzione sarebbe stato possibile per lei dare alla luce un bambino che fosse sieronegativo, non infetto dall’AIDS. Il Movimento “I DREAM” ci ha davvero aiutato, perché per noi, nella nostra condizione, era difficile affrontare da soli lo stigma e talvolta gli insulti che ricevevamo dalla gente. Ma insieme siamo stati invece capaci di dare speranza, amore, forza e coraggio a molte donne sieropositive. Le abbiamo aiutate a trovare delle strade per aprirsi, per rivelare la loro condizione ai mariti, come pure per incoraggiare molti a vivere con maggiori speranza e fiducia questo difficile periodo della loro vita.
Onorevole Ministro, è davvero doloroso, nella nostra società, avere un figlio sieropositivo. La gente ci guarda con disprezzo, come delle prostitute. Qualcuno dice che non siamo delle madri amorevoli. Siamo chiamate con appellativi che ci feriscono profondamente e che talvolta ci fanno persino vergognare di essere malawiane.
Ci sono molti bambini sieropositivi che nella nostra società sono visti come un peso, come se non avessero alcuna utilità. Perciò non riescono a contribuire in alcun modo alla vita sociale. Sono bambini che non hanno futuro. Quando vanno a scuola sono insultati dai loro compagni. Ma perché un bambino sieropositivo non dovrebbe avere diritto ad andare a scuola? Solo perché sappiamo che prima o poi dovrà morire? Ma questi bambini sono sieropositivi solo perché le loro madri non hanno avuto accesso al programma di prevenzione. E’ stato forse colpa loro?
Ci sono tanti bambini innocenti in Malawi che si disperano giorno e notte. Alcuni di loro rifiutano di assumere gli antiretrovirali perché non capiscono come mai, nell’ambito della loro famiglia, loro sono gli unici a dover prendere delle medicine. Molti di questi bambini nemmeno sanno in quale modo abbiano contratto il virus. Onorevole Ministro, è molto difficile per una madre spiegare a un bambino quel che è successo.
Nonostante tutti i problemi e le difficoltà che affrontiamo ogni giorno noi siamo molto grate a questo programma di prevenzione in Malawi, un programma che ha salvato tanti bambini che altrimenti sarebbero nati con il virus dell’AIDS.
Grazie, Onorevole Ministro, per avermi dato questa splendida opportunità di parlare oggi. A nome di tutte le madri sieropositive vorrei chiedere che questo programma di prevenzione sia esteso a tutto il Malawi, non solo nelle città principali, ma anche nelle aree più remote ed isolate, dove sono molte le madri sieropositive che ancora non credono alla possibilità di avere un bambino sano, senza il virus HIV. Se questo sarà possibile, se il programma sarà esteso, allora il nostro SOGNO si avvererà: avremo una generazione di bambini libera dall’AIDS.