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Nuovo servizio di telemedicina in Tanzania
23
Apr
2009
23 - Apr - 2009



da www.telemeditalia.it/

di Michelangelo Bartolo

Continua l’impegno dell’’Azienda Ospedaliera San Giovanni – Addolorata e della Comunità di Sant’Egidio per l’Africa attraverso servizi di Telemedicina.

In occasione del viaggio di Stato del sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico, On. Adolfo Urso,il 3 marzo scorso è stato inaugurato il “Nuovo Servizio di Telemedicina” di Usariver in Tanzania.
Il programma di questa missione è stato piuttosto intenso. L’evento principale è stato la visita del sottosegretario al ministero del Commercio, On. Urso, al Centro di cura di Arusha.

Per l’occasione è stata realizzata una triplice inaugurazione: si è inaugurato il Laboratorio di Biologia Molecolare, che è ormai perfettamente funzionante da quasi un anno ; si è svolta la cerimonia della “posa della prima pietra” della costruzione del nuovo Centro di cura DREAM per malati di Aids ed è stato inaugurato anche il servizio di telemedicina in collegamento con l’Ospedale San Giovanni di Roma.

Durante la missione ho avuto in agenda diversi viaggi locali: Dar Es Salaam dove ho incontrato l’ambasciatore d’ Italia ed il ministro della Salute per concordare i dettagli delle inaugurazioni.

Quindi, mi sono diretto verso l’interno della Tanzania, a Musoma, nella zona dei grandi laghi. Li, le suore missionarie “figlie della Carità” hanno un dispensario e vorrebbero iniziare a curare l’aids secondo il modello di DREAM. Pare che a Masanga non ci sia neanche la corrente elettrica… questa cosa mi preoccupa un pochino… Senza la 220 e senza connettività i problemi si moltiplicano.
Sarà una sfida realizzare un servizio di telemedicina con il solo ausilio di pannelli solari che erogano una potenza massima di 300 watts, ma il nostro ingegnere impiantista ha già un progetto che definirei rivoluzionario.

Nella Regione di Arusha, il servizio di teleconsulto per i malati di Aids del programma DREAM funziona ormai a regime e c’è almeno una richiesta di consulenza al giorno… Anche la telecardiologia funziona bene, anche se con ritmi minori. Scopo di questa missione è anche rendere operativo un nuovo servizio di teleradiologia.

All’Health Center di Usariver, a pochi chilometri dal monte Kilimanjaro, il programma DREAM ha già in cura quasi 1000 pazienti, di cui oltre 200 sono bambini. Qui, attraverso il Servizio di Telemedicina sono ormai stati effettuati centinaia di teleconsulti con i medici italiani.

Grazie a Dream_software® la cartella clinica di ogni paziente in cura può essere visionata da sanitari Italiani che possono quindi dare indicazioni terapeutiche certe a casi particolarmente problematici. Attraverso tale software si è anche in grado di poter controllare le farmacie dei centri periferici, operazione indispensabile, non solo per un sano controllo a distanza, ma anche per poter verificare se l’eventuale farmaco prescritto è disponibile nella farmacia del Centro di cura.

 

Inoltre, gli elettrocardiogrammi effettuati presso i centri tanzaniani vengono inviati via Internet e refertati dai cardiologi dell’Ospedale San Giovanni di Roma e rinviati ai centri africani. Oltre alla refertazione dei tracciati, si eseguono, anche di routine, teleconsulti di telecardiologia e tele angiologia.

Quello permesso dalla telemedicina risulta essere un modello di cooperazione a basso costo, ma ad alta efficacia che porta in sé anche un’inevitabile formazione del personale medico locale.

Infatti, con l’intento di dare sostegno e sviluppo ad una rete di centri sanitari in Africa e per portare in loco le competenze cardiologiche, nell’ottobre scorso è stato organizzato ad Arusha un Training Course “Saving the heart”, tenuto dal Dott. Giorgio Scaffidi, direttore del Pronto Soccorso Cardiologico dell’Azienda ospedaliera San Giovanni – Addolorata, indirizzato a medici ed infermieri di vari centri sanitari del nord della Tanzania, alcuni dei quali già attivi con servizi di telecardiologia.

Scopo del corso è stato quello di aumentare la conoscenza dell’epidemiologia e della fisiopatologia delle malattie cardiovascolari per poter aiutare a predisporre azioni corrette e mirate, soprattutto nei “paesi emergenti”, dalle ridotte disponibilità economiche e dalla scarsa organizzazione sanitaria.
Al corso residenziale full immersion hanno partecipato più di 35 persone provenienti da centri sanitari sparsi in un raggio di oltre 300 Km dalla città di Arusha.

Durante l’inaugurazione i medici tanzaniani erano collegati con i sanitari italiani. Il sottosegretario On. Urso ha tagliato il nastro e scoperto la targa del servizio. Pochi gesti che mettono in comunicazione realtà sanitarie tanto distanti e tanto diverse, ma anche, oggi, non più così lontane.

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