Malawi: gli adolescenti di DREAM
In molto centri Dream cresce il numero di adolescenti in cura. Sono ragazzini, spesso orfani, affidati ai nonni o ad altri parenti che fanno fatica ad occuparsi di loro. A chi ha dodici o tredici anni, pur non essendo ancora uomini e donne, vengono affidate responsabilità molto grandi e normalmente non c’e’ più molto tempo per giocare o mancano i soldi per andare a scuola.
Questi ragazzi crescono a volte non sapendo nulla della propria malattia perché i parenti non se la sentono di parlarne apertamente o non ne hanno le capacità.
L’adolescenza però e’ uguale in tutto il mondo con le sue ribellioni, i sogni e gli atteggiamenti che a volte paiono irragionevoli e irresponsabili, i rifiuti e i toni eccessivi.
Il risultato e’ che spesso gli adolescenti sono tra i pazienti quelli che fanno più fatica a seguire bene la cura. La paura, l’insofferenza, talvolta l’incomprensione o la ribellione verso quei genitori che non ci sono più, portati via dall’AIDS.
Da circa un anno nei centri Dream di Blantyre, Balaka e Lilongwe sono stati formati dei gruppi di teenager che si incontrano mensilmente con l’aiuto delle attiviste più giovani.
Si tratta prima di tutto della possibilità di confrontarsi con altri ragazzi che vivono gli stessi problemi e di sentirsi finalmente liberi dalla discriminazione e dal disprezzo dei coetanei. Inoltre e’ l’occasione per conoscere meglio il significato della propria malattia e capire che insieme si può affrontarla.
Ad ogni incontro un infermiere, un medico o un altro operatore del Centro Dream propone un argomento da discutere che riguarda la loro salute.
Le domande dei ragazzini sono molto numerose perché finalmente la fame di sapere ciò che li riguarda trova delle risposte con parole comprensibili. Molti ragazzini affermano che da grandi vorrebbero diventare infermieri o medici come gli operatori che ora sono diventati degli amici.
A fine luglio a Balaka si e’ svolto un incontro con i ragazzini tra i dodici e i quindici anni, una infermiera ha tenuto una lezione sui prelievi del sangue. Le provette e alcuni disegni del sistema sanguigno e dei componenti del sangue sono passate di mano in mano destando enorme interesse. Molti hanno detto che capivano meglio perché e’ importante fare il prelievo del sangue.
Al termine della lezione, il gruppo accompagnato dalle attiviste si e’ spostato al vicino Chifundo Artisan Network, un laboratorio di batik dipinti amano.
Sono state spiegate le tecniche per la preparazione della carta e delle stoffe e dei pigmenti colorati, mentre i ragazzi imparavano nuove parole ripetendole in coro, macchinari mai visti, come un forno per cuocere i tessuti, e i materiali preparati con i prodotti locali.
La visita si e’ conclusa con un piccolo regalo che ciascuno ha ricevuto e molte foto.