Telemedicina per l’Africa. Diagnosi e terapia con un click
Gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’incidenza delle malattie Cardiovascolari nell’Africa sub-Sahariana evidenziano un quadro per certi versi inaspettato: le patologie cardiovascolari insorgono 10 anni prima rispetto alla popolazione Europea ed Americana.
Si stima che trattando con semplici programmi di prevenzione e trattamento i 20 milioni di pazienti ipertesi dell’Africa Sub-Sahariana si potrebbero evitare 250.000 morti all’anno. In Tanzania la mortalità per ictus cerebrale è di 10 volte superiore rispetto a quella osservata in Inghilterra.
Recenti studi portano a prendere in considerazione in primis fattori genetici ma si ipotizza che vi è anche una concausa da ricercare in nuovi stili di vita di alcune fasce della popolazione.
I 6 centri di telecardiologia realizzati in collaborazione con l’Ospedale San Giovanni di Roma in alcuni centri DREAM della Tanzania, Malawi e Mozambico, confermano tali dati e incoraggiano la scelta di offrire sempre di più una diagnostica di qualità che utilizzi appieno moderni sistemi di telemedicina.
Ed è proprio a partire da tali considerazioni che ad Iringa, nel cuore della Tanzania, si è appena concluso il III corso di cardiologia e telemedicina che ha affrontato in modo particolare come trattare l’ipertensione e le più comuni patologie cardiovascolari. Al corso hanno partecipato diversi medici ed infermieri provenienti dall’ospedale di Iringa e da diversi distretti sanitari delle zone rurali della Regione.
Un nuovo software per standardizzare e monitorizzare i teleconsulti è stato installato presso il centro DREAM di Iringa ed è attualmente in fase di sperimentazione e perfezionamento.
L’ambizione è quella di realizzare una comunità virtuale ma estremamente reale, di professionisti che con competenze diverse possano offrire una second opinion per diverse branche specialistiche quali la cardiologia, l’oculistica, la dermatologia ed altre. Il digital divide si combatte anche così.