Diario da Conakry
Grande festa a Conakry lo scorso sabato per le due gemelline di Fanta, che aveva incontrato il Programma DREAM nel 2008, giovanissima, incinta e sieropositiva. Era convinta di essere ormai condannata a morire e di non poter portare avanti la gravidanza. Ma qualcuno le ha detto che era possibile curarsi, non morire e far nascere figli sani.
Se pure inizialmente incredula, Fanta si è rivolta al centro DREAM della Comunità di Sant’Egidio chiedendo di essere curata. L’amicizia delle altre donne sieropositive che ha incontrato al centro l’ha incoraggiata e aiutata a seguire bene la terapia e, dopo alcuni mesi, sono nate due bellissime gemelline sane.
Nel 2011 Fanta è rimasta di nuovo incinta e questa volta ha affrontato la gravidanza serena e in forze. Anche questa volta sono arrivate due gemelline, Fatoumata e Fanta che, allo scadere dei diciotto mesi di età, sono state testate e risultate sane!
Grande la contentezza di Fanta e anche di tutte le sue amiche di Je DREAM, un occasione unica per festeggiare insieme la vita e il futuro possibile.
I festeggiamenti si sono svolti in occasione dell’incontro di circa 100 attivisti di Je DREAM, riunitisi per fare il programma di lavoro del Movimento nel 2014 e condividere l’esperienza di ognuno nell’aiuto ad altri malati, ai prigionieri e agli orfani.
In un clima di grande amicizia tra cristiani e mussulmani, si è rafforzata la scelta di mettersi al servizio dei piu’ poveri e la consapevolezza di poter rappresentare una grande forza di solidarietà per la città di Conakry. Anche il gruppo degli adolescenti di Je DREAM si è confrontato sulla sfida dell’amicizia con gli anziani.
Il giorno successivo, un gruppo di Je DREAM si è recato alla prigione di Coyah. La prigione è situata a 50 kilometri dal centro di Conakry. Ospita 89 giovani tra i 14 e i 25 anni.
I prigionieri sono tutti rinchiusi in un’unica angusta stanza con un bagno e poche fori per l’aria posti in alto e non hanno possibilità di uscire. Spesso i ragazzi sono arrestati senza poter avvisare le loro famiglie. Quindi senza la possibilità di ricevere dall’esterno un aiuto per il cibo, i vestiti, le medicine.
Un gruppo di donne di Je DREAM si reca a visitarli una volta ogni 15 giorni,ne è nata un’amicizia materna che sostiene e aiuta i prigionieri, oltre che facilitare la ripresa dei rapporti con le loro famiglie.
Grazie ad una donazione di indumenti da parte dell’Unione Europea alla Comunità di Sant’Egidio, si è potuta organizzare una distribuzione per i giovani prigionieri che nella maggior parte dei casi non hanno nulla per coprirsi.Uno di loro, René, alla fine dlla distribuzione ha detto: “ Quando esco, tra due mesi, voglio unirmi a voi per cambiare la mia vita ed essere migliore”.