Seminario LUISS: DREAM modello di responsabilità sociale
Il 4 giugno si è svolto a Roma presso la LUISS il seminario a cura di Anima con il sostegno di Ferrovie dello Stato Italiane e MSD Italia, dal titolo “Responsabilità, sostenibilità, innovazione sociale: quale futuro?”. Scopo del seminario era quello di ragionare sulle possibilità di miglioramento delle pratiche di sostenibilità economica, sociale e ambientale delle grandi Aziende in Italia.
Il seminario è stato presieduto da Matteo Caroli, Docente di Economia e gestione delle imprese internazionali dell’Università LUISS Guido Carli, il quale ha fatto un quadro introduttivo sullo stato dell’arte dei processi collaborativi fra azienda e stakeholder per il raggiungimento di obiettivi condivisi e che ha ricordato come la Comunità di Sant’Egidio, attraverso alcuni suoi programmi quali DREAM, Bravo, Viva Gli Anziani, rappresenti bene un modello di partnership efficace con le imprese.
Al tempo stesso il professor Caroli ha sottolineato come il lavoro della Comunità di Sant’Egidio non si limiti solo alla realizzazione di servizi di solidarietà con i più deboli, ma si faccia cultura, come avvenuto in maniera significativa con il I Convegno Internazionale sulla Filantropia tenutosi a Roma lo scorso ottobre.
Successivamente è intervenuto Fabrizio Torella, Responsabile delle Attività Sociali FS, che ha esposto come Ferrovie dello Stato sta concedendo tramite contratti di comodato d’uso gratuito, alle associazioni e ai comuni, la possibilità di disporre del patrimonio immobiliare ferroviario non utilizzato. Nell’ambito di queste iniziative sociali, Torella ha citato l’accordo di collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio che prevede il potenziamento degli interventi di aiuto attraverso equipe mobili di operatori nelle stazioni di Genova, Napoli e Roma. Un progetto sociale importante che ha ricadute positive sul territorio e per la qualità dei servizi offerti nelle stesse stazioni.
Paola Germano, direttore del Programma DREAM, è stata invitata a illustrare le iniziative sviluppate in Mozambico in collaborazione con la Merck Sharp&Dome nell’ambito del Programma “Merck for Mothers”.
Si tratta di una partnership pubblico-privato avviata nel 2011 che si pone l’obiettivo di riduzione della mortalità materna di almeno il 75% entro il 2015, in linea con i Millennium Development Goals delle Nazioni Unite. Nel giro di 10 anni MSD ha stanziato, e stanzierà, 500 milioni di dollari in favore di programmi di screening, prevenzione e sanitari particolarmente nei Paesi in Via di Sviluppo. Si tratta di un programma globale nel quale, tuttavia, la consociata italiana gioca un ruolo da protagonista.
Le azioni di DREAM nell’ambito di questo programma sono state mirate soprattutto alla formazione del personale socio sanitario in Mozambico su tematiche di salute materna e sulla presa in carico della donna con HIV in gravidanza. Si stima infatti che in paesi ad alta prevalenza di HIV, come il Mozambico, tale infezione sia responsabile di circa un terzo delle morti in donne in gravidanza o in prossimità del parto. Nel primo anno del progetto sono state formate 160 unità di personale sanitario, e sono circa 3000 le donne HIV+ in gravidanza seguite in diverse città e zone rurali del Mozambico. Queste donne hanno potuto beneficiare del trattamento antiretrovirale, di cure mediche, di controlli di laboratorio e di sostegno nutrizionale, migliorando così il loro stato di salute e dando alla luce bambini che nel 98% dei casi sono risultati non affetti dal virus.
Grazie al sostegno importante di Merck si sono quindi realizzate sessioni formative di 5 giorni in 10 strutture sanitarie, di cui la metà gestite dallo stato; tutte queste strutture sono dunque divenute in grado di erogare il servizio, e gli effetti benefici si estenderanno agli anni futuri. La sostenibilità del programma inoltre è garantita dall’impegno del Ministero della Salute del Mozambico, che garantisce i farmaci e i reagenti per le analisi, come pure dall’impegno di altri donatori internazionali, sia pubblici che privati.
Nel seminario è stato messo in evidenza come questo intervento possa rappresentare un modello di partnereship di successo, trattandosi di un approccio che integra le competenze e le risorse di diversi protagonisti, sia nel settore pubblico che privato e privato sociale.