L’importanza delle attività di sensibilizzazione nel lavoro di DREAM: i risultati del primo anno del progetto Malawi? I care
Raggiugere 6000 persone in tre anni con campagne di sensibilizzazioni ad hoc sulla salute della donna: è questo uno degli importanti obiettivi di Malawi? I Care, progetto del programma DREAM della Comunità di S. Egidio in Malawi, finanziato dall’Agenzia Italia per la Cooperazione allo Sviluppo.
Il Malawi è il secondo Paese al mondo per incidenza di cancro alla cervice uterina (ogni anno muoiono 2300 donne), e le donne con HIV sono più soggette ad infezioni da HPV, tra le cause di questo tumore. Per questo motivo, il programma DREAM sta impiegando parte delle risorse messe a disposizione per il progetto “Malawi? I care” per aumentare la consapevolezza della popolazione rispetto alla salute delle donne, favorendo l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne.
Rispetto alla lotta al cancro alla cervice uterina, il programma DREAM è diventato un modello a livello nazionale ricevendo l’appoggio e il riconoscimento istituzionale del Ministero della Salute che però dispone di poche risorse per intervenire autonomamente. Il Malawi è uno dei paesi che più dipende da investimenti esteri per il sostegno di un settore costoso come quello sanitario.
In poco più di 12 mesi, il personale DREAM è riuscito a raggiungere 5100 persone con campagne di sensibilizzazione in cinque distretti del Paese: Blantyre, Dowa, Balaka, Machinga, Mangochi. Attraverso la distribuzione di materiale informativo e grazie alla collaborazione con Norwegian Church AID circa 1500 donne hanno fatto il test VIA per il cancro alla cervice uterina.
Particolarmente efficaci si sono rivelate le attività che la comunità di S. Egidio, in collaborazione con il District Health Office di Blantyre, ha proposto durante la settimana per la salute della donna (30 luglio – 3 agosto). La manifestazione, voluta proprio da DREAM, ha interessato le zone rurali intorno a Blantyre ed è stata incentrata sulla cura e prevenzione del cancro alla cervice uterina. Durante la settimana è stato offerto lo screening gratuito nei centri di salute di Chabvala, Chikowa, Ndziwe, Chileka, Lirangwe, Lundu, Ndeka, Madziabango e il centro di DREAM Mandala. Durante queste giornate, 1859 donne si sono sottoposte al test e di queste 47 sono risultate positive e per 15 è stato evidenziato il sospetto di cancro.
Il risultato delle attività di sensibilizzazione non è per niente scontato. Come per l’HIV e l’AIDS anche intorno al cancro alla cervice uterina ruotano credenze popolari che ne ostacolano la prevenzione e cura. Le donne, infatti, spesso non vogliono sottoporsi allo screening perché convinte che il test possa compromettere la possibilità di avere figli. Per ovviare a questi ostacoli, nell’ambito del progetto Malawi? I Care, è stato necessario avviare una campagna promozionale via radio per superare pregiudizi e resistenze culturali.
Il primo anno di progetto ha portato buoni risultati in termini di sensibilizzazione e ha evidenziato che solo con una campagna di informazione capillare, che coinvolga tutti gli attori in campo – dai medici, ai volontari, dalle istituzioni alla comunità locale – è possibili invertire la rotta e permettere a un numero sempre crescente di donne di avere maggiore consapevolezze dei propri diritti e di accedere ai programmi di cura gratuiti non solo per combattere il cancro alla cervice uterina e l’HIV ma anche altre patologie.