L’esperienza del Programma DREAM a CODEWAY 2022
CODEWAY è un evento internazionale dedicato a cooperazione, sviluppo e sostenibilità con focus sulle opportunità di business per il profit e il no profit. CODEWAY si pone come luogo di dialogo e sinergie tra soggetti pubblici, ong e aziende.
Sant’Egidio con la sua esperienza ormai estesa non più solo al settore della promozione della salute, ma anche nella tutela dell’ambiente e dell’utilizzo delle energie rinnovabili, è stato invitato, dal coordinatore di CODEWAY, Wladimiro Boccali, a partecipare alla plenaria di chiusura dell’evento sul tema ‘LA SFIDA DELL’AGENDA 2030 NEI PAESI EMERGENTI’.
La sfida della transizione ecologica nei Paesi Emergenti si gioca sul difficile equilibrio tra sviluppo economico, sostenibilità e tutela dell’ambiente. L’impatto sempre più massiccio delle azioni dell’uomo sul suo habitat portano a ripensare i nostri modelli economici, orientando i sistemi di produzione e di consumo verso i principi della sostenibilità. Il tema della transizione ecologica è oggi al centro del dibattito europeo e dei piani di ripartenza (anche economica) del post-Covid. L’incontro, tenutosi alla Fiera di Roma, mirava a focalizzare l’attenzione sull’urgenza di una governance globale a favore della transizione ecologica anche nei Paesi Emergenti.
Per DREAM l’utilizzo dell’energia fotovoltaica e le pratiche di riciclo dei materiali sono, oltre a una scelta ispirata dalla Laudato sii di Papa Francesco, una necessità operativa in contesti caratterizzati dall’insicurezza e dalla scarsità di risorse. La formazione di personale qualificato anche nel settore tecnico ed energetico caratterizza la presenza di DREAM in Africa fin dai suoi esordi e resta una necessità sempre attuale. Le positive esperienze di collaborazione con il Politecnico di Torino nel progetto ‘Bukavu Green Community’ in Congo e con l’Università La Sapienza di Roma in Kenya nel progetto Renew-Able Against Covid, per la formazione teorico/pratica di giovani ingegneri e tecnici africani, è motivo di speranza di un sempre maggior coinvolgimento del mondo accademico italiano nella formazione di alto livello di progettisti e tecnici africani. Saper ben utilizzare le risorse che il nostro pianeta offre senza violentarne i delicati equilibri passa anche attraverso una maggiore consapevolezza e maggiori competenze.
L’attenzione all’ambiente e l’utilizzo di pratiche più sostenibili vanno sicuramente affrontati in termini di governance globale, ma vanno allo stesso tempo promosse nella quotidianità e diventare patrimonio delle popolazioni. In questo DREAM con il suo radicamento territoriale e popolare ha un grande ruolo da giocare.
Al tavolo, oltre a DREAM, rappresentanti del mondo finanziario, Michael Riedl, Senior Analyst in cooperazione internazionale di Cassa Depositi e Prestiti, delle categorie produttive, Daniele Gizzi, Responsabile Settore Ambiente ed Economia Circolare di Confartigianato, del mondo delle imprese, Silvio Gentile, Ceo & Founder Green Utility SpA.
Massimo Zaurrini, direttore di Africa & Affari, ha dato la parola in apertura a Luigi Di Marco del coordinamento Operativo dell’ASviS e in chiusura a Roberto Colaminè, Vicedirettore DGCS Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il direttore Generale dell’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo, Aics, Luca Maestripieri ha chiuso la plenaria ricordando quanto viviamo un momento drammatico in molti paesi, acuito dalla sequenza pandemia-guerra e, traendo spunto dalla sua recente missione in Burkina Faso e Niger, di quanto le aspettative verso la cooperazione italiana siano alte in molti paesi africani.