HomeDREAMKenya, curare senza lasciare indietro nessuno
25
Ago
2025
25 - Ago - 2025


In Kenya, dove siccità, alluvioni e rincari mettono alla prova milioni di persone, il Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio offre una cura integrata che unisce tradizione e futuro: test e trattamento HIV, prevenzione madre-bambino, TB, nutrizione, salute della donna, NCD, telemedicina e gruppi di supporto. I dati più recenti mostrano migliaia di test, soppressione virologica oltre il 95%, screening oncologici e percorsi nutrizionali che proteggono i più fragili.


Il Kenya è un Paese giovane e pieno di energia, disteso tra l’oceano e gli altipiani, organizzato in 47 contee che tengono insieme città in corsa e villaggi sospesi tra siccità e piogge irregolari. Qui, dove l’80% del territorio rientra nelle aree aride e semiaride, le famiglie vivono ancora sulle stagioni: quando la pioggia manca, si contano i raccolti e il bestiame; quando arriva all’improvviso, a volte straripa e porta via ponti e campi. A questi cicli si sommano l’aumento del costo della vita e le incertezze globali. È in questo contesto concreto, fatto di persone e di scelte quotidiane, che il Programma DREAM lavora da anni, fianco a fianco con le comunità, per proteggere la salute e ricostruire fiducia.

La forza di DREAM sta nella semplicità delle cose ben fatte. La porta d’ingresso è l’HIV: test, counseling, inizio tempestivo della terapia antiretrovirale, controlli regolari di laboratorio e un accompagnamento che non lascia soli. Più di 11.700 persone hanno scelto di testarsi, molte per la prima volta; oltre 200 hanno scoperto di essere positive e, in grande maggioranza, sono state agganciate subito alla cura: oltre il 91% entra in cura subito. Nei centri, oltre 4.450 persone sono in terapia; quasi 3.700 hanno eseguito il controllo della carica virale, con una soppressione superiore al 95%. Dietro a questi numeri ci sono professionisti e volontari, ma anche pratiche molto concrete, i modelli di cura differenziata per semplificare la vita ai pazienti stabili, la verifica dei contatti a ogni visita per evitare di perdere qualcuno lungo la strada.

La maternità e l’infanzia sono un capitolo speciale. Quasi 1.800 future mamme hanno fatto il test HIV alle visite prenatali; le madri HIV positive hanno percorso itinerari sicuri che proseguono nell’allattamento. I bambini esposti sono seguiti fino alla conferma finale: la quasi totalità risulta negativa, segno che la prevenzione della trasmissione madre-figlio funziona quando si tiene insieme tutto il percorso, dall’ambulatorio alla casa. In un Paese con alto carico di tubercolosi, lo screening è sistematico: oltre 50.000 persone valutate, quasi 400 casi confermati avviati subito a trattamento e più di 260 pazienti con HIV in profilassi TPT (Terapia Preventiva della Tubercolosi) per prevenire la malattia. 

La salute, però, non è solo HIV e TB. In una stagione segnata da insicurezza alimentare, la valutazione nutrizionale è parte integrante della cura: oltre 8.500 persone viste, centinaia di casi di malnutrizione acuta severa e moderata intercettati, counseling personalizzato e supporto alimentare quando disponibile. Le donne trovano nei centri uno spazio di prevenzione che salva la vita: quasi 1.900 screening del collo dell’utero, invii rapidi per i casi complessi; in parallelo, più di 1.600 esami del seno e la vaccinazione HPV per oltre 130 ragazze, incluse adolescenti con HIV. 

Tutto questo cammina sulle gambe della comunità. Quasi cento gruppi di supporto hanno riunito adulti, adolescenti e madri, con incontri che parlano di aderenza, alimentazione, stigma, vita quotidiana. 

Accanto alla tradizione, c’è il futuro. La digitalizzazione dei flussi clinici e l’integrazione con i sistemi informativi nazionali migliorano la qualità dei dati e la continuità delle cure; la telemedicina mette in dialogo specialisti e centri periferici; i laboratori ampliano i profili diagnostici per rispondere a bisogni nuovi. 

Il Programma DREAM in Kenya è, in fondo, questo intreccio: l’arte antica del prendersi cura e l’ambizione moderna di farlo con dati, qualità e dignità. In un Paese che cambia, tra siccità e piogge improvvise, tra mercati globali e solidarietà locale, la promessa resta la stessa: non lasciare indietro nessuno.

Fotografie di Tomas Rodriguez

 

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