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AIDS: ONU; ASSEMBLEA GENERALE PUNTA AD AVVIO NUOVE AZIONI
(ANSA) – NEW YORK, 8 GIU – A trent’anni dal primo caso riconosciuto di Aids nel mondo diagnosticato negli Stati Uniti, si e’ aperto oggi a Palazzo di Vetro il primo dei tre giorni dell’Assemblea generale dell’Onu dedicata a fare il punto sulla lotta al virus Hiv, ed a stabilire un nuovo piano di azione che guidi le politiche e gli investimenti nei prossimi anni verso la sradicamento della malattia. Mentre decine di centinaia di attivisti manifestano di fronte al Palazzo chiedendo lo stanziamento di nuovi fondi, ai meeting di alto livello in corso alle Nazioni Unite partecipa anche una delegazione della Comunita’ di S. Egidio da anni in prima fila contro la sindrome da immunodeficienza acquisita in particolare tramite il progetto ‘Dream’. Il piano che dal 2001 ha portato nelle aree piu’ povere dell’Africa, in particolare in Malawi e in Mozambico, le nuove terapie contro l’Aids. Presenti a New York infatti oltre ai portavoce della Comunita’ Gianni Guidotti e Stefano Orlando , sono anche tre malate ora sotto trattamento grazie proprio all’impegno di S. Egidio:” Abbiamo 150.000 pazienti in cura in Africa grazie al progetto ‘Dream’ – spiega all’ ANSA Guidotti – e ora nel canpo della ricerca si e’ praticamente arrivati al punto in cui se riuscissimo ad esportare i trattamenti a tappeto anche nel mondo in via di sviluppo si potrebbe arrivare allo sradicamento dell’Aids trasformando la sindrome in una malattia cronica”. ”Ho respirato un’aria di ottimismo all’Assemblea – ha detto Orlando – si intravede finalmente la fine del tunnel-Aids, l’importante e’ che la comunita’ internazionale non molli la presa e comprenda che questo e’ un momento cruciale: se si ha il coraggio di spendere molto nei prossimi anni per la diffusione capillare delle terapie a tutti, in 20 anni potremmo avere chiuso la partita con la sindrome con il conseguente abbassamento dei costi”. Le associazioni a difesa dei diritti dei malati di Aids che hanno messo in piedi una spettacolare dimostrazione a New York -con un aereo in volo su Manhattan con lo striscione ”Fondi per l’Aids’ e persino una barca che veleggia sull’East river con cartelloni simili – sostengono che l’Onu che deve chiudere i tre giorni di dibattitito con un nuovo forte impegno. ”Vogliamo l’obiettivo per il 2015 di 15.000 malati in piu’ sotto trattamento”, spiegano. (ANSA).