È iniziato IN.FOR.MO: un nuovo progetto per rafforzare la sanità in Mozambico
Avviato a Maputo, il progetto IN.FOR.MO. rafforza il sistema sanitario mozambicano attraverso formazione, ricerca e servizi di cura integrati. Promosso dall’Università di Roma Tor Vergata, in partenariato con l’Università Eduardo Mondlane e il Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio, è sostenuto dalla Cooperazione Italiana. Attivo in sette centri sanitari e tre laboratori, mira a rafforzare la qualità dell’assistenza e a promuovere politiche sanitarie basate su dati concreti.
Nel cuore del quartiere Zimpeto, a Maputo, il Centro DREAM Sant’Egidio ha ospitato la cerimonia di lancio del progetto IN.FOR.MO. – Formazione e dati per informare politiche di salute sostenibili e valutare la qualità dei servizi sanitari. Un nome che racchiude un obiettivo ambizioso: rafforzare il sistema sanitario mozambicano attraverso ricerca, formazione e servizi di cura di alta qualità.
La giornata è iniziata con una visita agli ambulatori e al laboratorio di biologia molecolare del centro, punto di riferimento per la diagnosi e il monitoraggio dell’HIV. A seguire, nella sala conferenze, si è svolta la presentazione ufficiale del progetto, alla presenza di rappresentanti del Ministero della Salute del Mozambico, della Cooperazione Italiana e del Programma DREAM.
IN.FOR.MO. è un progetto triennale che sarà attuato in cinque distretti urbani e del Mozambico – tra cui Maputo, Matola, Beira e Quelimane – coinvolgendo sette centri sanitari e tre laboratori di biologia molecolare.
Gli obiettivi principali sono chiari e concreti:
- raggiungere oltre 35.000 persone con attività di prevenzione e sensibilizzazione su HIV, HPV, diabete e ipertensione
- offrire cure di qualità a 30.000 pazienti con HIV, migliorando diagnosi, terapie e follow-up
- potenziare i servizi per ipertensione e diabete, malattie croniche in forte crescita ma spesso sottovalutate
Oltre all’erogazione di servizi, il progetto punta a formare operatori sanitari locali e a raccogliere dati aggiornati per guidare le politiche sanitarie del futuro. L’obiettivo finale è creare modelli di cura efficaci e replicabili a livello nazionale.
IN.FOR.MO. affonda le sue radici in una lunga storia di collaborazione. Il Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio è presente in Mozambico dal 2001 e ha rappresentato una svolta storica nel continente africano: è stato il primo a offrire gratuitamente la terapia antiretrovirale (ARV) e diagnostica avanzata per l’HIV.
Sin dall’inizio, DREAM ha puntato sulla formazione del personale locale – medici, biologi, infermieri, informatici, attivisti – senza ricorrere a espatriati. Questo approccio ha permesso al programma di integrarsi nel sistema sanitario nazionale e diventare un modello riconosciuto per la sua visione, il suo rigore e la sua attenzione alla persona.
Oggi molte delle donne che coordinano i centri DREAM sono ex pazienti che hanno seguito percorsi avanzati di formazione. Una testimonianza viva di empowerment e cambiamento.
Attualmente, il programma conta:
- 10 centri sanitari attivi, distribuiti da nord a sud
- 2 laboratori di biologia molecolare
- Una rete di servizi urbani e rurali, capace di raggiungere anche le comunità più isolate
Il Mozambico è ancora oggi uno dei Paesi più colpiti dall’HIV, con una prevalenza elevata tra giovani e donne. Ma negli ultimi anni sono emerse nuove sfide: ipertensione, diabete, tumore della cervice uterina.
Per affrontare questa doppia emergenza, dal 2016 DREAM ha avviato – con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – un nuovo percorso: DREAM 2.0, un modello integrato che mette insieme cure per malattie infettive e non trasmissibili, coniugando approccio scientifico e dimensione comunitaria.
IN.FOR.MO. è promosso dall’Università di Roma Tor Vergata, da anni impegnata nella cooperazione sanitaria internazionale, in partenariato con l’Università Eduardo Mondlane di Maputo e il Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio e sostenuto dalla Cooperazione italiana.
Questa alleanza tra istituzioni italiane e mozambicane rappresenta un modello virtuoso di cooperazione concreta, solidale e sostenibile.
Slides di presentazione del progetto