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Apre il centro DREAM di Mbandaka
10
Feb
2009
10 - Feb - 2009



Il 4 febbraio scorso si è svolta la cerimonia di inaugurazione del centro DREAM di Mbandaka. Alla presenza del Ministro della Salute della Repubblica Democratica del Congo, del governatore ad interim della provincia di Equateur – di cui Mbandaka è capoluogo -, del vescovo, del sindaco della città, nonché degli ambasciatori italiano e dell’Ordine di Malta.

Erano presenti anche la delegata per l’Africa del consiglio generale della Congregazione delle Figlie della Carità ed una delegazione di Sant’Egidio, oltre a una buona rappresentanza del mondo medico congolese che lotta contro l’AIDS, a vari religiosi e a tanto popolo.

Una grande partecipazione per un grande evento. Per rimarcare che anche nel cuore della foresta congolese è possibile fare qualcosa di importante per aiutare i malati di AIDS e tutta la popolazione.

Gli interventi alla cerimonia di inaugurazione hanno tutti messo in evidenza la straordinarietà dell’evento.

 Il clima era di gioiosa gratitudine ed uno speciale ringraziamento è stato esplicitamente rivolto a DREAM, alla Comunità di Sant’Egidio, alle Figlie della Carità, alla Cooperazione italiana, alle Assicurazione Generali, all’Associazione “Bambini del Danubio”, a tutti coloro, cioè, che hanno sperato e lavorato perché questa impresa si realizzasse.

Il laboratorio del centro di Mbandaka, a detta degli stessi responsabili nazionali, è migliore di quello di riferimento di Kinshasa,. Tutti hanno sottolineato il ruolo che esso potrà svolgere per servire tutta la regione. Qualcosa di stabile, duraturo, gratuito. Qualcosa che fa guardare al futuro in un paese che risente di tanti, continui sconvolgimenti e di un certo ritrarsi delle agenzie di solidarietà.

Erano presenti alla cerimonia anche i primi pazienti DREAM, ed anche quelli che, testati per l’HIV nei giorni precedenti, erano risultati negativi. Anche loro si sentivano comunque parte del movimento di fiducia che si sta sviluppando intorno al centro.

DREAM, infatti, ha aperto le sue porte al pubblico già qualche giorno prima dell’inaugurazione ufficiale. Il primo gruppo di pazienti – proveniente da un vicino centro di salute sostenuto dalle Figlie della Carità dove da anni non era possibile effettuare l’esame per mancanza di test – era giunto in tarda mattinata. 20 donne in gravidanza, un po’ intimorite, accompagnate dall’ostetrica.

L’accoglienza era stata subito calorosa. Sr. Adrienne, un’infermiera, e Sr. Friderica, la coordinatrice, avevano spiegato alle donne cos’è DREAM e perché non si doveva aver paura a fare il test.

“Siamo e saremo sempre qui per aiutarvi”, hanno detto, “per darvi i farmaci, per farvi fare gli esami, le visite, tutto, e gratuitamente” (qui infatti, come in gran parte dell’Africa, la sanità costa, ed anche le cure prenatali sono a pagamento).

Uscendo dal centro, le prime pazienti, entusiaste, hanno invitato tutte le donne in gravidanza che incontravano per strada ad andare da DREAM. Al centro si è formata allora una piccola fila di donne, tra cui alcune molto giovani, che non avevano i soldi per accedere a nessun centro prenatale. Ovviamente sono state tutte accolte … e la buona notizia di quella mattinata è stata che nessuna delle donne testate è risultata positiva.

Un segnale incoraggiante. Ma incoraggiamento, speranza e gioia riguarderanno senz’altro anche tutti coloro che risulteranno positivi. La buona notizia dei giorni seguenti all’apertura sarà che chi è malato potrà essere curato, che i figli delle donne sieropositive potranno nascere sani. Un punto di svolta in una città di 700.000 abitanti come Mbandaka, dove la prevalenza della malattia è stimata intorno al 5%.

Discorso di Suor Wivine Kisu, delle Figlie della Carità, all’inaugurazione del Centro Dream di Mbandaka

 

  

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