HomeDREAMIl Velino cooperazione (Italia) – Sant’Egidio: “La battaglia contro l’Aids può essere vinta”
23
Mag
2006
23 - Mag - 2006



. Sant’Egidio: " La battaglia contro l’Aids può essere vinta"

Roma – La battaglia contro l’Aids può essere vinta. È questo il messaggio che la Comunità di Sant’Egidio ha voluto lanciare venerdì scorso a Roma, in Campidoglio, con la quarta conferenza internazionale "Dream" (Drug resource enhancement against Aids and malnutrition). L’iniziativa, dal titolo Anche noi vogliamo vivere. La cura dei bambini Hiv in Africa, ha riportato sotto la luce dei riflettori, la piaga dei bambini colpiti dall’Aids in Africa: nel continente nero muoiono infatti 480 mila dei 570 mila bambini che muoiono di Aids nel mondo. E dei 2,3 milioni di bambini che nel mondo convivono con la malattia, due milioni sono nati in paesi dell’Africa sub-sahariana. Appena il 40 per cento dei bambini infetti alla nascita supera l’età dei cinque anni e in media quattro su dieci possono sperare di vivere più di cinque anni. "Ogni minuto un bambino muore per malattie correlate con l’Aids, uno viene contagiato dall’Hiv, uno perde la vita per malattie correlate all’Aids, quattro ragazzi sotto i 15 anni diventano sieropositivi", ha denunciato la responsabile del programma Dream, Maria Cristina Marazzi, che sottolinea: "Pur essendo l’Aids da più di vent’anni motivo di preoccupazione internazionale, il suo impatto sui bambini è scarsamente considerato. Fino al settembre 2003 quasi il 40 per cento dei paesi con un’ epidemia generalizzata da Hiv non aveva una politica nazionale per i bambini toccati dalla malattia".

In questo contesto si inserisce l’azione del programma "Dream" della Comunità di Sant’Egidio – che vanta tra i suoi sponsor per citarne solo alcuni Unicredit, la World Bank , la Conferenza episcopale italiana (Cei) e Banca Intesa – attiva fin dal 2002 in Mozambico e oggi presente in Malawi,Tanzania, Kenya, Guinea Conakry, Guinea Bissau, Repubblica Democratica del Congo e Nigeria. Quello che rende nuovo nel suo genere il progetto è la combinazione di un’azione di prevenzione dell’infezione da Hiv e di una terapia dell’Aids. In che modo? Attraverso una strategia integrata che combina la terapia antiretrovirale con il trattamento di malnutrizione, della tubercolosi, della malaria e delle malattie a trasmissione sessuale. L’iniziativa ha portato i suoi frutti raggiungendo un traguardo molto importante: la realizzazione di un servizio gratuito di diagnosi e trattamento. Dal 2002 ad oggi, sono 25 mila i pazienti che hanno ricevuto assistenza diretta, oltre 20

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