HomeDREAMGuinea Bissau – Mulheres para o DREAM a Bissau
15
Ago
2007
15 - Ago - 2007



Il mese di luglio all’Hospital “Comunità di Sant’Egidio di Bissau” è stato dedicato alla formazione professionale del personale e all’educazione sanitaria degli ammalati. Medici ed infermieri hanno partecipato a corsi di aggiornamento sulla tubercolosi e sulle problematiche nutrizionali che riguardano specialmente gli ammalati sieropositivi.
Cibi guineani e ricette locali sono state descritte e discusse per valutarne le capacità nutrizionali e per capire come gli appartenenti ai diversi gruppi etnici si nutrono.

Questo periodo è stato soprattutto l’occasione per una intensa formazione sanitaria di base: sia per gli ammalati in cura nel programma DREAM ed ancora ricoverati in ospedale, sia per quelli che vivono a casa, sia per le donne dell’associazione Mulheres para DREAM.

E’ stata una formazione itinerante: con gli attivisti ci si è recati a visitare alcuni ammalati che vivono nell’”interior”, -l’interno del paese – in villaggi e città a tre ore di macchina da Bissau. Questo perché il 30% degli ammalati in cura nel programma DREAM a Bissau vive fuori dalla capitale. Infatti la scelta della Comunità è stata quella di non escludere nessuno dalla cura e coinvolgere nel programma DREAM anche chi vive nell’interno del paese, mentre altri centri che distribuiscono la terapia antiretrovirale si rifiutano di accettarli.

L’accoglienza è stata festosa, in ogni villaggio (tabanka nel creolo della Guinea Bissau) ed in ogni casa: non capita spesso che bianchi, o “gente della città”, vadano a trovare per amicizia chi sta fuori.
Ogni visita è stata l’occasione per rinnovare e migliorare le conoscenze sull’uso del filtro dell’acqua e della zanzariera, sull’igiene personale e sulla nutrizione.

Si sono tenuti anche tre incontri dell’associazione “Mulheres para DREAM”. In Guinea Bissau non esistono associazioni di donne e l’80% di loro non ha mai frequentato la scuola: “Mulheres para DREAM” ha aperto uno spazio in cui poter parlare apertamente dei problemi che la malattia provoca nella loro vita ed in quella della famiglia. E’ stata un’occasione importante per capire ed imparare cose nuove e per iniziare nuove amicizie. La partecipazione di più di 50 donne agli incontri ha testimoniato il senso di liberazione e di gioia che molte donne hanno anche espresso con chiarezza. “Pensavo di non poter più abbracciare e baciare i miei nipotini perché sono malata, ma è una grande gioia scoprire che invece posso abbracciarli ed anche farli stare meglio” ha detto Teresa. Le ragazze più giovani hanno accolto con sollievo la scoperta che potranno avere figli e soprattutto figli che siano sani. Dalla radio e dalla gente comune viene diffuso il messaggio opposto: chi è malato non può avere più figli. La testimonianza di molte donne e madri è stata che l’ospedale “Comunità di Sant’Egidio” è diventato famoso a Bissau per essere il luogo dove l’AIDS e la tubercolosi vengono curati e i malati accolti come in una famiglia.

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