Abuja, Nigeria – Cresce lattività del centro DREAM
Una missione composta da alcuni rappresentanti di DREAM e da sr. Catherine Mulligan, coordinatrice per le Figlie della Carità del progetto di partenariato con la Comunità di Sant’Egidio, si è recata in Nigeria nella prima settimana di dicembre.
Lo scopo principale della visita era sondare la possibilità, per il centro DREAM di Kubwa, di diventare punto di riferimento per l’organizzazione di stages per la formazione di personale proveniente da altri centri di salute nigeriani. Ma la missione è stata utile anche per misurare la crescita delle attività del centro e per gettare le basi del prossimo avvio del Movimento I DREAM anche in Nigeria.
Il centro DREAM di Kubwa ha oggi in cura 1200 pazienti, di cui 820 in HAART. Vi è attivo un programma di prevenzione verticale (madre-bambino) dell’infezione da HIV all’avanguardia per la Nigeria, un programma che ha permesso la nascita, in questi non molti mesi di apertura del centro, di ben 175 bambini sani. E sono previsti nel prossimo futuro il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare e quello dell’intervento di integrazione alimentare.
Un altro aspetto da sottolineare del lavoro del centro è la crescita del coinvolgimento dei malati stessi nel Programma, sul modello di quanto già avvenuto in molti degli altri centri DREAM dell’Africa subsahariana.
La prima attivista di Kubwa è stata Abigail, una donna molto giovane che ha perso da non molto il marito, malato di AIDS, e che ora vive con la sua bambina di 5 anni, sieronegativa. Da circa tre mesi Abigail ha iniziato a lavorare per il sostegno nutrizionale dei pazienti con maggiori difficoltà e per controllare la corretta crescita dei bambini, in particolare di quelli malnutriti. Attorno a lei si è creato un piccolo gruppo di attiviste (una decina circa), che, incoraggiate dal suo esempio, hanno iniziato a dare la loro testimonianza di una vita salvata e trasformata di fronte agli altri malati, nonché a collaborare con gli operatori DREAM del centro.
Il lavoro di testimonianza reso dalle attiviste è particolarmente prezioso. A Kubwa il rifiuto di chi è sieropositivo è ancora molto forte ed inquina gli stessi rapporti familiari. Come sempre sono le donne ad essere le principali vittime del pregiudizio e tante di loro hanno dovuto lasciare la casa dove abitavano o sono terrorizzate dall’idea di parlare della loro malattia con i familiari o il marito.
Eppure, nonostante questo, e grazie al nuovo impegno di DREAM nella zona, sempre più a Kubwa si sentono parole di speranza per il futuro e di gratitudine per una nuova vita.