Sotto il caldo sole dell’estate tanzaniana, di fronte a 200 persone, si è celebrato l’inizio della costruzione del nuovo centro DREAM di Usa River (Arusha), con la posa ufficiale della prima pietra da parte del Viceministro italiano per lo Sviluppo Economico, Adolfo Urso.

Tre bandiere sventolavano dunque nel campo di calcio nel quale sono stati montati i gazebo per l’occasione: la colomba della Comunità di Sant’Egidio univa il tricolore italiano alla bandiera della Repubblica di Tanzania.

Contestualmente si è anche proceduto all’inaugurazione del laboratorio di biologia molecolare e del servizio di telemedicina, che collegherà il centro di salute con l’ospedale San Giovanni di Roma.

Nel corso della cerimonia due pazienti DREAM, Liston e Loveness, hanno raccontato la loro storia testimoniando l’importanza delle cure ricevute al centro.

Loveness ha 11 anni e vive con la zia da quando, quattro anni fa, è rimasta orfana. Da un anno è in un cura al centro, dove riceve sia gli antiretrovirali, sia l’integrazione alimentare.

Oggi è una bambina serena e la sua testimonianza ha particolarmente colpito gli ospiti presenti. Tutti sono rimasti impressionati dal suo coraggio e dalla sua speranza per il futuro.

“Vorrei studiare tanto, così quando sarò grande potrò diventare avvocato. Potrò in tal modo difendere i diritti dei bambini e i diritti delle mamme. E poi mi piacerebbe sposarmi, e se Dio mi benedirà, avere due bambini”.

Nel discorso che ha chiuso la cerimonia, l’on.le Urso si è impegnato ad aiutarla a realizzare il suo sogno.

Liston ha invece raccontato di come il centro DREAM lo abbia aiutato a non perdere la speranza, anche dopo la morte della prima moglie.

Oggi Liston è un attivista DREAM e invita gli altri pazienti a vivere lo stesso spirito di aiuto per quanti stanno peggio, andandoli a visitare e incoraggiandoli nella corretta assunzione dei farmaci.

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