HomeDREAMConakry, Repubblica di Guinea – Festa con i pazienti del centro DREAM per il 42° anniversario della Comunità di Sant’Egidio
16
Mar
2010
16 - Mar - 2010



Sabato 27  febbraio su invito della Comunità Je DREAM tanti pazienti del centro DREAM di Conakry si sono riuniti per festeggiare il 42° anniversario della Comunità di Sant’Egidio.

Più di cento persone hanno preso parte ad una riunione caratterizzata da un clima festoso e pieno di gioia. Anche i bambini erano numerosi e si sono riuniti dalla parte opposta per lasciare i genitori liberi di parlare.

La festa è iniziata fin dalle 9 del mattino con canti e danze. Alle 10.30 ha avuto inizio l’assemblea con un discorso di Bernadette, una delle attiviste del centro DREAM, che ha detto tra l’altro:

“La Comunità ha creato il programma DREAM che restituisce la vita. La comunità di sant’Egidio è nata a Roma ma ora non ha più limiti ed è sparsa in tutto il mondo. Anche qui è nata una comunità che si chiama “Je DREAM”. In questa comunità abbiamo iniziato a sognare una vita nuova, diversa. …Il dono della vita, i doni di Dio non possiamo ritenerli scontati. Bisogna saper ringraziare. Noi facciamo parte di una famiglia grande e generosa e anche noi possiamo diventare fratelli e sorelle di questa comunità che come una madre ci ha protetto dal male. Quello che abbiamo ricevuto gratuitamente anche noi possiamo donarlo ad altri.” .

Bernadette ha poi raccontato della visita del papa Benedetto XVI a Roma, quando il 27 dicembre si è fermato a mangiare alla mensa dei poveri ed ha detto come la comunità è una famiglia dove si comprende una verità fondamentale: che Dio per primo ci ha amato ed è per questo che anche noi possiamo rispondere a questo amore con l’amore. Infine Bernadette ha terminato dicendo:

“le porte di questa famiglia sono aperte, noi possiamo costruire insieme questa famiglia. La nostra forza viene dall’amicizia: insieme potremo fare grandi cose”.

Anche altri attivisti sono intervenuti: tra gli altri Fatoumata, che da musulmana ha sottolineato come tutti, a prescindere dall’etnia e dalla religione, possano far parte di questa famiglia:

 “Noi possiamo tutti diventare membri di JE DREAM, cristiani come musulmani. Noi impariamo ad amarci e a vivere insieme”

Un altro attivista, Eugène, che con altri si occupa di una scuola di alfabetizzazione per i pazienti che vogliono imparare a leggere e a scrivere, ha sottolineato come la vera scuola è quella che insegna la lingua dell’amore:

"Una delle prime attività di Sant’Egidio è l’alfabetizzazione attraverso la scuola della pace. Nella comunità, ci siamo resi conto che la vita di ogni persona è preziosa. (…) Dobbiamo imparare una nuova lingua, la lingua dell’amore ".

Una delle donne che frequenta i corsi ha ringraziato poiché quando è arrivata nel centro DREAM non sapeva neanche decifrare il numero della sua cartella:

 "Io frequento la 2 ª classe. Che cosa posso dirvi: prendiamo sul serio DREAM, a due mani, in quanto ci ha aiutato molto, DREAM ci ha sostenuto. Quando sono arrivata qui non sapevo leggere o parlare, ma ora posso leggere ed esprimermi. "


Agli interventi degli attivisti si sono aggiunte spontaneamente le testimonianze di tanti pazienti che hanno voluto ringraziare non solo per l’invito ma per la vita ritrovata con DREAM.
Infine Philibert, un altro attivista, ha detto:

“Noi siamo i frutti della pazienza. Siamo curati qui gratuitamente, che Dio ci guarisca. Noi siamo belli oggi, rimaniamo in questa bellezza”.

 

 

 

 

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