HomeDREAMUno studio condotto dal Programma DREAM indica un’alternativa allo screening per la prevenzione del tumore della cervice uterina
28
Mar
2022
28 - Mar - 2022


Articolo pubblicato da sapo.pt.

Uno studio del Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio in Mozambico suggerisce l’adozione di un test alternativo a quello che è maggiormente utilizzato per lo screening del cancro alla cervice dell’utero.


L’alternativa derivata dallo studio condotto dal Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio, chiamata test HPV DNA, permette di “stratificare il livello di rischio” di contrarre la malattia e ridurre i costi nel trattamento.

“L’importanza del test è proprio questa: fare uno screening, stratificare il rischio e concentrarsi su quelle donne che hanno il rischio più alto. Questi sono quelli che saranno realmente indirizzati ai medici specialisti, per esami più specifici “, ha detto Lusa Alberto Seneque, direttore del laboratorio del Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio.

Lo screening in Mozambico è attualmente fatto tramite il test di ispezione visiva con acido acetico (VIA) che rileva le lesioni causate nella cervice, un metodo limitato in quanto dipende “dalla persona che vede e anche da alcune condizioni” di anatomia e fisiologia per dare “un risultato preciso”, ha detto il direttore del laboratorio.

D’altra parte, “il test HPV è specifico, nel senso che rileverà l’agente causale nella cervice”, continua Alberto Seneque, aggiungendo che quando si confrontano i due test, lo studio mostra che un quinto dei risultati sono diversi.

Secondo l’analisi, su un totale di 826 donne tra i 30 e i 35 anni che hanno partecipato allo studio (testate tramite HPV), 187 sono risultate positive ai genotipi ad alto rischio, mentre hanno avuto risultati negativi nel test VIA.

“Questo è un numero elevato di donne che si perdono” dal trattamento “e che invece, dovrebbe meritare attenzione”, ha sottolineato Alberto.

Secondo lo studio, l’adozione del test HPV permetterà anche di ridurre i costi del programma nazionale di lotta contro il cancro del collo dell’utero e di conseguenza “alleggerire” il sistema sanitario.

L’analisi ha anche mostrato che delle 232 donne diagnosticate positive per HPV, la prevalenza è più alta nelle donne con HIV positivo, un totale di 139 (34%).

Secondo i dati rilasciati, il Mozambico registra 5.325 casi di cancro cervicale e 3.850 morti all’anno.

Inoltre il paese, lo scorso 24 novembre, ha introdotto il vaccino contro il Papillomavirus responsabile del cancro alla cervice anche ai bambini di almeno 9 anni. Il vaccino è intramuscolare e somministrato in due dosi separate da un intervallo di sei mesi.

 

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