Dalla Comunità di Sant’Egidio di Genova un racconto dal Malawi
Non smetteremo mai di ringraziare gli anziani
Balaka, un piccolo distretto nel sud del Malawi. Il mercato, le case fatte di fango e lamiera, le bici che trasportano persone, animali, sporte di carbone. La povertà sembra invadere tutto, proprio come la polvere rossa che si leva dalla strada. A Balaka Sant’Egidio è presente da molto tempo. Un segno di rivolta alla morte e di speranza. E’ qui che -nel mese di agosto- si sono avvicendati gruppi di universitari e giovani lavoratori della Comunità, provenienti da diverse città italiane, per trascorrere le loro vacanze accanto ai più deboli.
Il centro nutrizionale
Lezioni di inglese, giochi e un pasto abbondante per tutti. Le giornate al Centro Nutrizionale sono trascorse così: ogni mattina 200 bambini arrivavano da zone lontane, macinando km sotto il sole. Un giorno G., 5 anni, è arrivata piangendo. L’abbiamo presa in braccio, cercando di capire cosa fosse successo. G. non aveva litigato con qualcuno, non era caduta. G. aveva fame. A Balaka la fame è una cosa seria: il ciclone Freddy lo scorso marzo ha devastato le coltivazioni su gran parte del territorio malawiano. Il costo sempre più alto del carburante rende difficile i trasporti. Così molti bambini spesso non mangiano, o mangiano poco e male. Per questo è tanto importante il Centro Nutrizionale: qui tutti i bambini vengono nutriti. Non si tratta solo di calorie e nutrienti. La fame vera è quella di attenzioni e di tenerezza. I bambini di 2 o 3 anni ci prendevano la mano e se la passavano sul viso, sorridendo. Qui uno sguardo di affetto o una carezza aiutano a vivere.
L’amicizia giovani e anziani
Con i bambini abbiamo parlato degli anziani: insieme abbiamo compreso che la loro vita vale e vale molto. Alcuni anziani in Malawi sono accusati di stregoneria. Loro vivono a lungo -si dice- perché rubano gli anni a chi -giovane- muore a causa dell’AIDS o per assenza di cure adeguate. Per questo abbiamo deciso insieme ai bambini di organizzare una grande festa per gli AGOGO dei dintorni (parola in Chichewa con cui vengono chiamati gli anziani, in segno di rispetto). Con i Giovani per la Pace abbiamo preparato gli inviti e siamo andati a distribuirli di casa in casa. Il giorno della festa eravamo più di 300. Tantissimi bambini e 40 anziani. Quando gli anziani sono entrati nella grande sala del Centro, tutti i bambini hanno iniziato a cantare. Un canto vibrante di affetto: “noi non smetteremo mai di ringraziare gli anziani!”. E loro hanno salutato, sorriso e benedetto tutti. Davvero l’amicizia tra giovani e anziani è una benedizione. Una benedizione per ogni terra e paese in cui questo seme viene protetto e fatto crescere.
Niumba Augusta e l’asilo di Alice
Davvero la presenza della Comunità aiuta a dare contorni e senso alle due età della vita che più richiedono cura, attenzione, famiglia. E da quest’estate -ancora di più- bambini, giovani e anziani, a Balaka, camminano insieme verso il futuro, tenendosi per mano.